Nel calciomercato due problemi fanno spesso una soluzione. Lungo la ferrovia Lione-Torino corre infatti un treno ad alta velocità: è Nicolàs Tagliafico, campione del mondo a scadenza di contratto in una squadra che ha 500 milioni debiti e un disperato bisogno di monetizzare per evitare di sprofondare in Serie B. Più che un rischio, è una possibilità concreta: la Direction Nationale du Contrôle de Gestion (DNCG) ha già deciso che se l’Oympique non dovesse risanare l’attuale buco di bilancio verrebbe retrocesso d’ufficio a fine stagione. E questo è il primo problema. L’altro ce l’ha la Juve, alla quale servirebbero un difensore centrale e un terzino sinistro dopo le rotture dei crociati di Bremer e Cabal. La soluzione? L’argentino, 32 anni, stella e leader di una nazionale con la quale ha già vinto tutto, a Lione dal 2022 e in cerca di una squadra per vivere gloriosamente l’ultima parte della carriera.
Juve, la mossa per arrivare a Tagliafico
Tagliafico è stato proposto ai dirigenti bianconeri negli ultimi giorni e Giuntoli avrebbe preso piuttosto sul serio la vicenda, ammaliato dal palmares di un ragazzo che in patria chiamano ancora “el loco bajito”, il pazzo piccoletto, per via di un fisico non proprio statuario (172 cm) ma comunque esplosivo. L’operazione può essere chiusa a gennaio per 5 milioni e il profilo è compatibile con le esigenze della Signora: il terzino mancino, i cui interessi sono curati dalla stessa agenzia (la CAA Stellar) che si occupa anche di Milik, Fagioli e Kalulu, in carriera ha fatto spesso e bene anche il centrale di difesa grazie a un’ottima capacità di impostare il gioco, caratteristica che Thiago gradisce assai. La sua nazionalità non incide sugli slot per gli extracomunitari: la Juve ha già le caselle piene avendo tesserato in estate Douglas Luiz e Adzic, ma Tagliafico è figlio di un genovese e nipote, da parte di mamma, di un calabrese nato a Lamezia Terme, quindi ha sempre avuto il doppio passaporto. Il Banfield, la fede che aveva da ragazzino al punto da non abbandonare questo club neppure dopo la retrocessione, lo ha cresciuto e reso uomo, l’Independiente del “Profe” Ariel Holan lo ha fatto conoscere al grande calcio sudamericano, l’Ajax gli ha dato la vetrina che meritava (nel 2019 raggiunse la semifinale di Champions dopo aver eliminato la Juve di CR7) e il Lione una seconda vita calcistica ad alto livello in Europa. Tagliafico ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili e dal 2017 è una colonna della Selección.
Juve, la lista di mercao di Giuntoli
Resta sempre vivo l’interesse per Antonio Silva, ventunenne portoghese che il Benfica valuta 25 milioni di euro anche alla luce della notevole esperienza internazionale (40 gare tra coppe europee e nazionale) connessa alla giovane età. La regia di questa trattativa è affidata a Jorge Mendes, il potente manager che con Giuntoli ha fatto spesso affari, favorendo in estate il trasferimento di Conceiçao in bianconero e di Tiago Djaló al Porto. Servono però almeno 20 milioni, soldi che la Juve potrebbe ricavare dalla risoluzione contrattuale di Pogba. Mentre il sogno resta Tah, colosso del Leverkusen che a giugno si svincola, continua a piacere Kiwior, che ha già lavorato con Thiago allo Spezia e che l’Arsenal potrebbe cedere subito in prestito avendo sia Calafiori sia Tomiyasu sulla via del recupero. In attacco riflessioni in corso: prima di accelerare su uno degli obiettivi sondati, come Beto a Lucca, Giuntoli vuole testare la tenuta di Milik, che tornerà in campo entro il 20 dicembre.
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