La Juve rilancia: vuole solo Kolo Muani© Getty Images

La Juve rilancia: vuole solo Kolo Muani

L’attaccante si allena con il Psg da separato in casa e chiede a Comolli di sbrigarsi. Ma occhio alla Premier League
Giorgio Marota
5 min

Nel nuovo e futuristico centro sportivo di Poissy, poco distante dalla foresta di Marly, Kolo Muani deve sentirsi solo come un albero appena piantato. Mentre attorno a lui tutto prolifera - incluso l’entusiasmo di una squadra che dopo la Champions ha sfiorato il titolo mondiale - il sentimento che pervade il centravanti francese resta quello della solitudine. Randal sta vivendo il raduno con Luis Enrique da separato in casa. Quasi ogni giorno chiama i suoi compagni rimasti a Torino (avrebbe chiesto conto pure dei progressi di David, suo eventuale competitor per l’attacco) e pretende dal dg Comolli notizie sulla trattativa che dovrebbe riportarlo alla base. Il suo manager gli ha prospettato anche le soluzioni inglesi: Newcastle o Manchester United, ma nella testa dell’attaccante queste sono due soluzioni alternative. La strada principale continua a condurre alla Continassa.

La Juve ci prova per Kolo Muani: le formule

La trattativa, fin qui, si è incagliata sulla formula del trasferimento più che sulla cifra. I parigini sono infatti disposti a concedere uno sconto rispetto ai 50-55 milioni richiesti, ma non vogliono sentir parlare di diritto di riscatto. La Juventus, nelle scorse ore, ci ha riprovato, offrendo una cifra complessiva di 45 milioni. Così suddivisa: 10 per il prestito annuale, altri 35 per il riscatto, quest’ultimo legato alla qualificazione in Champions. È uno step in più rispetto al diritto fine a sé stesso, eppure la proposta non sembra ancora scaldare il cuore di Luis Campos, il ds dei parigini, al quale la proprietà qatariota ha dato due direttive: cedere Muani, un corpo estraneo al gruppo e da mesi ai ferri corti con il tecnico, e farlo a una cifra che eviterebbe una minusvalenza considerati i 93 milioni spesi per il suo cartellino nel 2023. Per ottenere il sì, la Juve dovrebbe alzare di poco la proposta, portandola alla soglia dei 10+40, inserendo però una condizione per la permanenza a Torino ancora più facile, quasi obbligatoria; per Kelly, a gennaio, fu addirittura la salvezza. Insomma, il venditore vuole avere la certezza di vendere. E un “anno sospeso” lo considera già una concessione, utile al compratore per rinviare di dodici mesi l’investimento. La Juve, dal suo punto di vista, si aspetta una mano tesa da parte di una società con la quale ha ottimi rapporti (anche politici) e che è stata risarcita ampiamente per il prestito semestrale dell’attaccante; i bianconeri si sono infatti acollati l’ingaggio da 4,5 milioni lordi, versandone 1 nelle casse del Paris per il prestito e altri 2,5 di commissioni, più 2 di bonus. In più, la Juve non ha alzato la voce né alimentato il caos mediatico quando, a trattativa chiusa, il Psg si rese conto di aver esaurito gli slot dei prestiti e si ritrovò a rimediare in poche ore a un bel pasticcio. In questo gioco di favori e relazioni, va ricordato come i francesi non abbiano battuto ciglio quando la Signora ha chiesto di poter contare su Muani al Mondiale, rinforzando così una potenziale rivale diretta. Nei prossimi giorni i contatti tra le due dirigenze andranno avanti e la sensazione è che, dopo tanto dribolare, si dovrebbe arrivare a una soluzione nel giro di una settimana al massimo. Dal 2 agosto la Juve tornerà a Herzogenaurach, casa Adidas in Germania, per la seconda fase del ritiro. Sul volo Tudor spera di avere anche l’attaccante sul quale ha deciso di puntare all’ultima curva della corsa Champions, dopo aver sperato di recuperare Vlahovic, che sta vivendo una situazione simile a quella del collega (separato in casa) però a Torino. Sullo sfondo, più defilato, resta Rasmus Hojlund, il centravanti in uscita dal Manchester United che i Red Devils, in cerca di un’altra punta e interessati proprio a Kolo Muani, libererebbero in prestito con diritto di riscatto semplice. In una fase più avanzata del mercato, se lo stallo di Randal dovesse proseguire, potrebbe essere proprio il domino inglese a risolvere il nodo del centravanti.  

 

 


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