ROMA - Non solo i big costosissimi, sulla lista degli acquisti per il centrocampo della Lazio ci sono anche giocatori meno onerosi, ma che potrebbero fare comunque molto comodo per arricchire la rosa. Nomi non per forza blasonati, ma che per caratteristiche potrebbero dare una grossa mano in vista delle tre competizioni. Tra questi c’è da tempo Daniel Boloca, tuttofare classe 1997 del Frosinone neopromosso in Serie A.
Boloca, il jolly del centrocampo
Il romeno (con cittadinanza italiana) è stato un uomo fondamentale nella cavalcata promozione dei ciociari e le sue prestazioni hanno rubato l’occhio a tanti club, come il Genoa, la Fiorentina e, appunto, la Lazio. Piace molto a Sarri, in lui ha visto un jolly che potrebbe rivelarsi molto utile nel corso di una stagione. È una mezzala, ma è stato impiegato con ottimi risultati anche da regista. «Ho le caratteristiche per giocare bene in entrambi i ruoli, poi la differenza la fa il modo in cui li interpreti», ha spiegato in una recente intervista. Un po’ quello che ha fatto Vecino nel corso dell’ultima stagione. Insomma, un solo giocatore che garantirebbe la copertura di più posizioni. Sarebbe un buon innesto, teoricamente potrebbe prendere il posto di Basic qualora il croato trovasse un’altra sistemazione.
Gli inizi di Boloca
Boloca è cresciuto nel vi vaio della Juventus, ma dopo sei anni nel settore giovanile ha deciso di cambiare aria: «Mi avevano insegnato tanto, praticamente tutto. Era arrivato il momento di provare qualcosa di nuovo», ha raccontato. A 18 anni ha fatto le valigie ed è partito, destinazione Slovacchia. Lì, precisamente al Tatran Presov, ha iniziato a costruire la sua carriera e la sua personalità. L’esperienza infatti non è stata entusiasmante, ma lo ha aiutato a crescere a livello umano e staccare il cordone ombelicale dalla famiglia, provando per la prima volta a vivere da solo e lontano da casa: «Ho sempre creduto che la crescita di un uomo avvenga attraverso situazioni che ti fanno uscire dalla tua area di comfort». Dopo quell’anno all’estero, il ritorno in Italia, in Serie D, per crearsi il suo percorso. Prima la Romanese, poi la Pro Sesto, il Francavilla e il Fossano, dove nella sua mente è scattato qualcosa, ha iniziato veramente a prendere consapevolezza dei propri mezzi.
L'arrivo al Frosinone
È lì che è stato notato dallo Spezia, club con il quale ha firmato anche un pre-contratto nel gennaio 2020. Lo scoppio della pandemia di Covid-19, però, ha rimandato il suo sogno di qualche mese. A novembre dello stesso anno, infatti, è arrivato il Frosinone a bussare alla sua porta, inserendo quel 22enne svincolato in organico. È stato Guido Angelozzi a metterlo sotto contratto, promettendogli che insieme sarebbero arrivati in Serie A. Una promessa mantenuta, consentendogli tra l’altro di essere allenato da due campioni del Mondo come Alessandro Nesta e Fabio Grosso. Ma ora, per Boloca, che sogna di giocare un giorno a San Siro ed è valutato circa sette milioni, è arrivato di nuovo il momento di provare qualcosa di nuovo. E la possibilità di sentire la musica della Champions League indossando la maglia della Lazio è una prospettiva che lo alletta parecchio.