ROMA - Milinkovic oggi raggiungerà Klagenfurt, capoluogo della Carinzia, provincia dell’Austria meridionale per sottoporsi alle visite mediche. L’Al-Hilal è di base in Austria, in ritiro. Sarà il primo contatto. Se le visite fileranno lisce, gli arabi dovranno corrispondere subito alla Lazio una corposa parte dei 40 milioni pattuiti per comprare il Sergente serbo. Il resto in alcune rate. C’è il massimo riserbo sui dettagli. Le società hanno chiuso l’accordo nella giornata di ieri, Lotito ha firmato il trasferimento. L’operazione è stata vincolata al pagamento della prima rata e alla fidejussione che coprirà il saldo. Il contratto che regola la cessione di Milinkovic agli arabi è composto da molte pagine ed è molto circostanziato. E’ un’operazione da 44 milioni, 40 alla Lazio, altri 4 milioni gli arabi li hanno garantiti per coprire i premi di formazione che vanno riconosciuti ai club che hanno cresciuto Sergej, il primo è stato il Vojvodina.
La trattativa per Milinkovic
I passaggi cruciali dell’operazione sono stati completati, adesso tutto è legato ai test fisici cui si sottoporrà il giocatore. Milinkovic si stava allenando da giorni in Serbia, aspettava notizie dal manager Kezman. Lunedì, in piena trattativa, aveva postato una foto che lo ritraeva in allenamento. Lo sta seguendo un preparatore personale. Sergej sperava che l’affare si chiudesse prima di domani, giorno in cui la Lazio lo aspettava a Formello per le visite, in serata avrebbe dovuto raggiungere Auronzo. Aveva parlato con Lotito all’inizio della scorsa settimana ribadendo al presidente la volontà di partire. Lotito ha sempre ribattuto proponendo a Milinkovic il rinnovo, non si è dato per vinto fino a domenica sera. Il presidente pur di convincerlo gli aveva proposto un contratto da 6 milioni. Niente da fare. «Il giocatore ha chiesto di andare via dato che sono 8 anni che è alla Lazio. Non è un problema di rapporti con la società, è un problema di testa. Non era un problema di soldi con noi, voleva cambiare aria. Perché va via? Non so se sia un problema di stimoli, se uno vuole andare in Arabia lo stimolo sono solo i soldi. Ma dovete chiederlo a lui», erano state le parole piccate di Lotito datate lunedì.
La posizione
Il presidente non ha fatto sconti fino alla fine. A Milinkovic aveva promesso che l’avrebbe fatto partire a fronte di un’offerta di 40 milioni. Kezman, l’agente del giocatore, si era impegnato ad esaudirlo. L’offerta araba era spuntata prima del weekend, ma non era dell’entità di quella proposta domenica: 20 milioni più bonus (totale di circa 30 milioni) a Milinkovic e 40 alla Lazio al netto del cartellino. Milinkovic non poteva dire no, per quanto spingesse per lottare per grandi traguardi di fronte ad un contratto d’oro ha messo da parte ogni ambizione. Dopo le visite firmerà per tre anni, ma nel calcio niente è impossibile. Conta di tornare in Europa, se lo farà o meno alla scadenza dell’accordo con gli arabi si vedrà nel corso del tempo. Tornando a 31 anni avrebbe ancora tempo e modo di rilanciarsi nel calcio d’ élite. Quella di Milinkovic è una scelta di vita, non calcistica. Andrà a giocare a Riyad, nella squadra d’oro che il tecnico Jorge Jesus sta costruendo. E’ stato lui a volere a tutti i costi Milinkovic dopo aver convinto Koulibaly e Ruben Neves. Ha parlato personalmente con il Sergente. E’ innegabile che sulla scelta abbia pesato principalmente il fattore economico. I saluti. Oggi sarà l’ultimo giorno di Milinkovic alla Lazio. Mentre i compagni inizieranno gli allenamenti ad Auronzo, il Sergente compirà il primo passo da ex. A Formello aspetteranno l’esito delle visite di Sergej per ricevere il primo pagamento degli arabi. Non è stato facile trattare con Lotito in questi giorni, ha chiesto e ottenuto garanzie di ogni tipo e preteso che la commissione di Kezman fosse interamente pagata dal club di Riyad. Il presidente rimarrà vigile, ha sempre chiarito che in caso di passi falsi avrebbe atteso Milinkovic a Formello domani con l’idea di mandarlo in ritiro.