Lazio, l'agente di Zaccagni: "Rinnovo? Non se ne parla. Forse a giugno..."

Mario Giuffredi parla del suo assistito e rinvia tutti i discorsi alla fine del campionato: "I gol? Tornerà a farne tanti"
Lazio, l'agente di Zaccagni: "Rinnovo? Non se ne parla. Forse a giugno..."© BARTOLETTI
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ROMA - "Zaccagni ha fornito delle ottime prestazioni, in questo momento sta venendo un po’ meno dal punto di vista realizzativo, l’anno scorso ha fatto 10 gol, siamo ancora a novembre e sono convinto che migliorerà lo score". Mario Giuffredi, agente di Zaccagni, non ha dubbi: presto si rivedrà il vero Mattia. In ballo c'è anche il rinnovo con la Lazio, e il procuratore, a Tv Play, ha continuato: "Questa settimana è importantissima. Ci si gioca la qualificazione in Champions League e poi c’è il derby. Per scaramanzia non guarderò la gara, tutte le volte che guardo la Lazio perde, oggi vado a mangiarmi una pizza (ride, ndr). Il rinnovo è argomento che non abbiamo più affrontato, Zaccagni dovrà fare il suo percorso e poi a giugno se Zaccagni avrà fatto un grande campionato i problemi non saranno nostri, ma di altri”.

Giuffredi e il Decreto Crescita

"Farei arrestare i politici che hanno ideato il Decreto Crescita. Doveva essere un qualcosa di riferito agli elementi importanti che lavoravano all’estero per riportarli in Italia, così ha ammazzato i campionati, gran parte dei club italiani sono propensi ad acquistare all’estero per motivi economici, non meritocratici. Se la Nazionale ha una squadra scadente oltre alle incompetenze degli addetti ai lavori, sicuramente c’è una parte di addetti ai lavori inadatta, ma c’è anche una colpa per chi ha pensato il Decreto Crescita, che è la morte per il nostro calcio. Sono d’accordo con il discorso fatto dal dottor Renzi, vorrei però ricordare una cosa per far capire il Decreto Crescita quanto ammazza il campionato. Negli anni Ottanta c’era la regola dei tre stranieri, il resto dovevano essere giocatori italiani e la nazionale era tra le più importanti. Nel 1982 diventiamo campioni del Mondo, a Italia ’90 arriviamo terzi. Il calcio italiano così andava alla grande. C’era la possibilità e tutti erano pià incentivati ad usare gli italiani. Posso essere d’accordo che mancano strutture, stadi e dirigenti. Purtroppo, però nei dati di fatto questa legge sta facendo morire piano piano il nostro calcio, questo ce lo dice la differenza che c’è tra il calcio degli anni Ottanta e quello attuale. Gli anni Ottanta e Novanta vedevano il nostro campionato come quello più bello al mondo, con soli tre stranieri venivano i più importanti del mondo, l’élite del calcio mondiale. Il nostro campionato è arrivato ai massimi livelli con tutti italiani, posso essere d’accordo su alcuni punti con Renzi, ma questa legge sta ammazzando il nostro calcio”.


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