Lazio, Cancellieri è il vero acquisto per Sarri© Getty Images

Lazio, Cancellieri è il vero acquisto per Sarri

Un gol e una traversa con il Burnley per il protagonista dell'estate. Il tecnico ha posto il veto alla cessione dell'ala romana, che nel suo ruolo e dopo due anni si sta imponendo
Fabrizio Patania

L'ultimo acquisto di Tare può essere considerato l’unico dell’estate di Lotito e Fabiani, di sicuro era inatteso sino a pochi giorni fa perché annoverato tra gli esuberi. Soltanto Matteo Cancellieri avrebbe potuto portare liquidità e garantire un incasso alla Lazio. Sarri, invece, lo ha bloccato e ha messo il veto all’ipotesi di una ulteriore cessione. Il Cance, come lo chiama, è rientrato alla base più rodato e maturo dopo due stagioni in prestito con Empoli e Parma. Si è riproposto benissimo, come peraltro aveva spiegato e svelato a microfoni spenti Michelamgelo Minieri, il suo agente, sorprendendo alla fine di giugno. L’esterno cresciuto nel settore giovanile della Roma e prelevato dal Verona nell’estate 2023 voleva giocarsi le sue chances e credeva nella conferma di Mau.

Tare lo vedeva vice-Immobile

L’impatto a Formello, due anni fa, era stato accompagnato da uno scetticismo ingiustificato per l’investimento (7,5 milioni per un attaccante classe 2002 si potevano spendere) e condizionato dalle responsabilità: Tare lo vedeva centravanti, ma non era e non poteva essere la riserva di Immobile. Anche a Coverciano erano perplessi all’epoca. L’ex ct Mancini e Sandreani, capo dello scouting azzurro ora al Napoli con Antonio Conte, credevano in Matteo, lo avevano convocato e fatto esordire in Nations da esterno d’attacco. In Serie A non ci sono tante ali italiane di piede sinistro. Provate a togliere dal conto Orsolini, Berardi, Politano e poi faticate a trovarne altri. Forse Zerbin. Mancio, alla caccia di attaccanti esterni, ci credeva eccome, ma con i giovani ci vuole pazienza e bisogna farli giocare. Il percorso di Cancellieri è stato lungo e faticoso.


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Alternativa a Isaksen nel 4-3-3

La Lazio non ha scoperto Robben, ma Sarri se lo tiene stretto, convinto che possa trovare il suo spazio nel 4-3-3 come alternativa a Isaksen, quasi certamente costretto a saltare le prime due giornate di campionato per la mononucleosi. Cancellieri, promosso, ha superato la concorrenza di Noslin. Un assist per Zaccagni e un’autorete provocata a Istanbul. Era andato a segno nel test di Formello con la Primavera. Ieri ha deciso l’amichevole di Burnley, scappando in contropiede, la specialità della casa: è letale in campo aperto. Pochi minuti prima del gol, aveva colpito di testa la traversa. È una delle poche certezze. Un patrimonio “riacquistato” dalla Lazio. Lui e Cataldi, i prestiti con diritto di ritorno benedetti nell’estate del mercato bloccato. A volte la serenità d’animo e un briciolo di lucidità aiutano a scansare i pregiudizi: niente acquisti, ma questa squadra non è da buttare, come si ascolta a Roma da un paio di mesi.

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L'ultimo acquisto di Tare può essere considerato l’unico dell’estate di Lotito e Fabiani, di sicuro era inatteso sino a pochi giorni fa perché annoverato tra gli esuberi. Soltanto Matteo Cancellieri avrebbe potuto portare liquidità e garantire un incasso alla Lazio. Sarri, invece, lo ha bloccato e ha messo il veto all’ipotesi di una ulteriore cessione. Il Cance, come lo chiama, è rientrato alla base più rodato e maturo dopo due stagioni in prestito con Empoli e Parma. Si è riproposto benissimo, come peraltro aveva spiegato e svelato a microfoni spenti Michelamgelo Minieri, il suo agente, sorprendendo alla fine di giugno. L’esterno cresciuto nel settore giovanile della Roma e prelevato dal Verona nell’estate 2023 voleva giocarsi le sue chances e credeva nella conferma di Mau.

Tare lo vedeva vice-Immobile

L’impatto a Formello, due anni fa, era stato accompagnato da uno scetticismo ingiustificato per l’investimento (7,5 milioni per un attaccante classe 2002 si potevano spendere) e condizionato dalle responsabilità: Tare lo vedeva centravanti, ma non era e non poteva essere la riserva di Immobile. Anche a Coverciano erano perplessi all’epoca. L’ex ct Mancini e Sandreani, capo dello scouting azzurro ora al Napoli con Antonio Conte, credevano in Matteo, lo avevano convocato e fatto esordire in Nations da esterno d’attacco. In Serie A non ci sono tante ali italiane di piede sinistro. Provate a togliere dal conto Orsolini, Berardi, Politano e poi faticate a trovarne altri. Forse Zerbin. Mancio, alla caccia di attaccanti esterni, ci credeva eccome, ma con i giovani ci vuole pazienza e bisogna farli giocare. Il percorso di Cancellieri è stato lungo e faticoso.


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