Perché il Milan fa bene a dire 15 milioni di no all'agente di Zirkzee

La trattativa per il trasferimento dell'olandese in rossonero si è incagliata sulla commissione richiesta dal procuratore del calciatore. Che definire esorbitante è un eufemismo perché è fuori dal mondo
Xavier Jacobelli
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In Casa Milan tiene banco Zirkzee e sembra di rivedere lo stesso film proiettato al tempo di Donnarumma e Kessie, che se ne andarono a parametro zero anche per una questione affine. Titolo: "La commissione dell'agente". Svolgimento: sino a che punto la società può pagarla a chi cura gli interessi dell'attaccante olandese, se la somma richiesta, gracchia radio mercato, oscilla attorno ai 15 milioni di euro? Sino a nessun punto: definirla esorbitante è un eufemismo. "Fuori dal mondo" rende decisamente meglio, per ricorrere all'espressione sibilata in Via Aldo Rossi quando si è scoperto quale fosse l'ultimo ostacolo da superare per portare a Milanello uno dei mattatori dell'EuroBologna.

Ricapitolando: il contratto di Zirkzee contempla una clausola da 40 milioni contro la quale il club di Saputo non ha margine di manovra. Il calciatore ha espresso il gradimento al trasferimento in rossonero, per la soddisfazione di RedBird. Ma l'agente ha fatto saltare il tavolo con una mossa immediatamente respinta dalla società di Cardinale, non casualmente battistrada dei club che intendono arginare lo strapotere di alcuni procuratori. Risultato: l'operazione è in stallo e adesso, il pressing Zirkzee deve farlo su chi ne rappresenta gli interessi. Sennò si scorda il Milan.


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