MILANO - Il tanto atteso incontro tra Giorgio Furlani e Igli Tare è avvenuto ieri pomeriggio a Roma. L'amministratore delegato rossonero, partito in mattinata da Milano, ha raggiunto nella Capitale il dirigente ex Lazio per approfondire ulteriormente la sua disponibilità a rivestire la carica di direttore sportivo del club: Tare si è detto ben disposto, si è mostrato voglioso di iniziare una nuova avventura e carico nell'affrontare le responsabilità che lo attendono. Ma la fumata bianca, ancora, non c'è. Serviranno altri colloqui, tra cui quello decisivo con Gerry Cardinale, proprietario del Milan, per chiudere definitivamente e positivamente la trattativa. Se tutti i pezzi del puzzle saranno a posto, naturalmente.
Trattativa manovrata
Con il Milan ci si deve abituare a questo tipo di contrattazioni più manovrate del solito. Ogni dettaglio non è lasciato al caso, sia dal punto di vista finanziario che da quello strettamente burocratico. E le teste da convincere e con cui condividere la trattativa sono tante e diverse. Non è un avvenimento fortuito, per esempio, il fatto che una delle primissime opzioni di Furlani, Andrea Berta, sia sfumata appena prima di nascere per via del ritardo con cui ci si è informati sull'ex Atletico Madrid, quando ormai l'Arsenal aveva già raggiunto col bresciano un accordo verbale. Con Tare, il pericolo di inserimenti di altri club non c'è: anzi, è forte la sensazione che entrambe le parti vogliano giungere ad un accordo in tempi relativamente brevi. O meglio, non troppo lunghi.