Milan-Tare, ci siamo: l'incontro per l’ingaggio del nuovo dirigente di campo

Furlani ha parlato a Roma con l'ex direttore sportivo della Lazio, che si dice ben disposto: tutti i dettagli
Antonello Gioia

MILANOIl tanto atteso incontro tra Giorgio Furlani e Igli Tare è avvenuto ieri pomeriggio a Roma. L'amministratore delegato rossonero, partito in mattinata da Milano, ha raggiunto nella Capitale il dirigente ex Lazio per approfondire ulteriormente la sua disponibilità a rivestire la carica di direttore sportivo del club: Tare si è detto ben disposto, si è mostrato voglioso di iniziare una nuova avventura e carico nell'affrontare le responsabilità che lo attendono. Ma la fumata bianca, ancora, non c'è. Serviranno altri colloqui, tra cui quello decisivo con Gerry Cardinale, proprietario del Milan, per chiudere definitivamente e positivamente la trattativa. Se tutti i pezzi del puzzle saranno a posto, naturalmente. 

Trattativa manovrata

Con il Milan ci si deve abituare a questo tipo di contrattazioni più manovrate del solito. Ogni dettaglio non è lasciato al caso, sia dal punto di vista finanziario che da quello strettamente burocratico. E le teste da convincere e con cui condividere la trattativa sono tante e diverse. Non è un avvenimento fortuito, per esempio, il fatto che una delle primissime opzioni di Furlani, Andrea Berta, sia sfumata appena prima di nascere per via del ritardo con cui ci si è informati sull'ex Atletico Madrid, quando ormai l'Arsenal aveva già raggiunto col bresciano un accordo verbale. Con Tare, il pericolo di inserimenti di altri club non c'è: anzi, è forte la sensazione che entrambe le parti vogliano giungere ad un accordo in tempi relativamente brevi. O meglio, non troppo lunghi. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ecco perché Tare conviene

Il grande vantaggio del dirigente nativo di Valona è lo status di svincolato. Il suo rapporto con la Lazio è terminato il 5 giugno 2023 dopo 18 anni e sei trofei (tre Coppa Italia e tre Supercoppa Italiana), un giorno prima del licenziamento di Paolo Maldini con il Milan (datato 6 giugno 2023), che aveva spalancato le porte al team di lavoro nel management rossonero: non più la figura del direttore sportivo e del direttore dell'area sport, precedentemente occupate da Ricky Massara e dallo stesso Maldini, ma un gruppo di persone (tra cui Furlani e Geoffrey Moncada, a cui si è aggiunto un anno dopo Zlatan Ibrahimovic) tra cui suddividere i compiti di gestione della squadra e del calciomercato. Evidentemente, non è andata bene. E ora la rotta è stata invertita. Meglio tardi che mai. 

Nuovi incontri con il ds albanese

Tare rappresenterebbe, dunque, l'uomo nuovo in casa Milan che, però, sappia riportare il coordinamento dell'area sport alle vecchie abitudini: stop agli esperimenti manageriali all'inglese o all'americana - poco funzionali e scarsamente efficaci in Italia - per gestire il tutto in maniera più tradizionale, con una figura di campo, che lo frequenti con continuità, che ne conosca angoli ed ostacoli, pregi e difetti. L'albanese, sotto questi aspetti, è una garanzia. E il Milan se ne sta convincendo. Serviranno altri colloqui per chiudere l'accordo. Furlani incontrerà nuovamente Tare, sia di persona che telefonicamente, nei prossimi giorni, prima di sottoporre il suo profilo al giudizio finale di Gerry Cardinale. Tutto, comunque, lascia pensare che una quadra, in un modo o nell'altro, si troverà. Il Milan non può permettersi di aspettare ancora. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANOIl tanto atteso incontro tra Giorgio Furlani e Igli Tare è avvenuto ieri pomeriggio a Roma. L'amministratore delegato rossonero, partito in mattinata da Milano, ha raggiunto nella Capitale il dirigente ex Lazio per approfondire ulteriormente la sua disponibilità a rivestire la carica di direttore sportivo del club: Tare si è detto ben disposto, si è mostrato voglioso di iniziare una nuova avventura e carico nell'affrontare le responsabilità che lo attendono. Ma la fumata bianca, ancora, non c'è. Serviranno altri colloqui, tra cui quello decisivo con Gerry Cardinale, proprietario del Milan, per chiudere definitivamente e positivamente la trattativa. Se tutti i pezzi del puzzle saranno a posto, naturalmente. 

Trattativa manovrata

Con il Milan ci si deve abituare a questo tipo di contrattazioni più manovrate del solito. Ogni dettaglio non è lasciato al caso, sia dal punto di vista finanziario che da quello strettamente burocratico. E le teste da convincere e con cui condividere la trattativa sono tante e diverse. Non è un avvenimento fortuito, per esempio, il fatto che una delle primissime opzioni di Furlani, Andrea Berta, sia sfumata appena prima di nascere per via del ritardo con cui ci si è informati sull'ex Atletico Madrid, quando ormai l'Arsenal aveva già raggiunto col bresciano un accordo verbale. Con Tare, il pericolo di inserimenti di altri club non c'è: anzi, è forte la sensazione che entrambe le parti vogliano giungere ad un accordo in tempi relativamente brevi. O meglio, non troppo lunghi. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Milan-Tare, ci siamo: l'incontro per l’ingaggio del nuovo dirigente di campo
2
Ecco perché Tare conviene