Jashari-Milan, una telenovela: Guerra in caldo 

Non si sblocca la trattativa per il belga, ma i rossoneri continuano ad insistere. Lo spagnolo l’alternativa
Antonello Gioia
4 min

Domani uno Jashari convolerà a nozze. Ma non sarà il tanto sospirato matrimonio di Ardon con il Milan. Lo svizzero sarà sì presente, in quanto fratello dello sposo, lasciando momentaneamente il Belgio per recarsi in Macedonia del Nord, territorio d'origine della famiglia, ma senza passare da Milano, come avrebbe voluto e sperato. Non sarà l'unico festeggiamento: domani è anche il compleanno dello stesso Ardon. E una cosa è certa: le 23 candeline le avrebbe volute spegnere vestite da rossonero. Ci sta provando, sta insistendo da settimane con il Bruges. Esattamente come sta facendo il Milan. Per entrambi, però, il responso è lo stesso: silenzio. Che, in questo caso, equivale al dissenso. 

Le mosse del Milan per Jashari

Anche l'ultimo rilancio del Milan è stato rispedito al mittente dal Bruges: i 38 milioni di euro complessivi offerti dai rossoneri non sono stati giudicati sufficienti. O almeno così si fa trapelare dalle Fiandre, senza che, né a Igli Tare né a Giorgio Furlani, sia ancora arrivato un messaggio ufficiale di rifiuto. La sostanza, però, non cambia: Madou e Rigaux, dirigenti del club belga, non ritengono adeguata la proposta da 33,5 milioni di euro di parte fissa, a cui si aggiungono 2 milioni di euro di bonus in caso di qualificazione alla Champions League di Leao e compagni in un almeno una delle prossime cinque stagioni e altri 2,5 milioni di euro in maggiorazioni a condizioni più complicate. Sarebbe una cifra record per il Bruges e per il calcio belga tutto, più della spesa che, sempre il Milan e sempre dalle parti del Jan Breydel Stadium, fece tre anni fa per Charles De Ketelaere. Il Milan era abbastanza sicuro di convincere i colleghi belgi con l'ultimo rilancio, anche su indicazione dello stesso entourage del calciatore; per gli agenti, infatti, la richiesta del club proprietario del cartellino è stata soddisfatta dalla pro posta rossonera. Evidentemente no, forse non tanto per una contesa economica (il Bruges ha sempre chiesto almeno 35 milioni di euro di parte fissa, anche se, considerando i bonus facili, la possibilità di averne garantiti 35,5 è ampissima), ma per una questione di principio. Le dichiarazioni dei vari protagonisti in terra fiamminga, d'altronde, sottintendono un fastidio di fondo per il comportamento del ragazzo e per la pressione ricevuta. Una dimostrazione? Nella giornata di ieri, il Bruges ha deciso di limitare i commenti sul proprio profilo Instagram, invaso dalle urla social dei milanisti. 

L'alternativa è spagnola

Ciò che si deve mettere in moto ora, dunque, è tutta l'area diplomatica. Il Milan non andrà oltre l'ultima proposta, ma, per il momento, non sposterà il mirino su altri obiettivi. L'interesse per Javi Guerra, che ha recentemente rifiutato la proposta di rinnovo dal Valencia, resta in un cassetto, che potrà essere riaperto (forse) solo a giochi negativamente conclusi. Si terrà la mano ferma su Jashari ancora per qualche giorno, sperando che, tra un festeggiament o e l'altro, il calciatore trovi ulteriore forza per convincere il Bruges a lasciarlo partire. Solo verso Milano, s'intende. Lo svizzero, infatti, ha già più volte rifiutato ricche (per lui e per il club) avances dalla Premier League, perché vuole solo il rossonero. 


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