Il Napoli rifiuta le offerte di Mertens

Se Dries rivedrà le sue richieste (2,4 milioni e bonus vari) al ribasso, in linea con la politica societaria, la storia potrebbe anche cambiare
MERTENS© LAPRESSE
Fabio Mandarini
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NAPOLI - «No, grazie». Magari le parole non saranno state esattamente queste, però il clou della risposta del Napoli alla proposta di rinnovo formulata attraverso una mail spedita domenica da Stirr Associates, lo studio legale di Keerbergen che cura gli interessi di Mertens, è stato proprio un rifiuto. Garbato, facciamo anche formale e probabilmente in lingua inglese, ma comunque fermo: la richiesta di Dries - confermata dal club azzurro - di un contratto annuale a 2,4 milioni di ingaggio, più 1,6 milioni di bonus alla firma, più bonus legati agli obiettivi, più commissioni per gli agenti non è stata ritenuta in linea con le esigenze e la politica societaria. Una risposta prevedibile e anzi attesa, considerando le intenzioni di ventilare un prolungamento fino al 2023 a cifre vicine al milione e mezzo (magari con qualche bonus), ma ora anche ufficiale: il Napoli, secondo quanto è emerso in questi giorni tormentati, confusi e agitati è ancora disposto a tenere le porte aperte, però a condizioni del tutto differenti. Ovvero: se Ciro rivedrà le sue posizioni, per altro legittime in una trattativa tanto quanto quelle del club, allora la storia potrebbe cambiare. Si vedrà, chissà. Nei prossimi giorni e di certo dopo la fine degli impegni del Belgio in Nations League, in ballo fino a martedì. Fatto sta che dopo nove anni di amore, emozioni, linguacce, gol e record, e soprattutto dopo un suggestivo incontro con il presidente guardando il Golfo dal terrazzo di casa Mertens, è finita con uno scambio di mail. Realtà virtuale. Ma sempre realtà.  

La risposta delle 18

E allora, la risposta delle 18. All'ora del caffè amaro e del termine individuato: il Napoli comunica a Stirr Associates, lo studio legale degli avvocati Stijn Francis e Laurens Melotte, il rifiuto della proposta relativa al rinnovo fino al 2023 del contratto di Mertens, 35 anni compiuti il 6 maggio, in scadenza il 30 giugno. Alla base, ovviamente, divergenze di vedute: in un solo concetto, troppa distanza tra domanda e offerta. Lunedì, tra l'altro, fonti vicine a Dries avevano fatto trapelare una richiesta diversa rispetto a quella della mail degli avvocati di Keerbergen, località immersa nel cuore delle Fiandre che dista una ventina di minuti da Lovanio, il paese natale del giocatore: accordo biennale a 2,5 milioni di euro, così da spalmare l'ingaggio da 4,5 milioni più 500mila euro di bonus percepito nelle ultime due stagioni. Commenti in merito? «Nessuno, non parlo di questa vicenda. Non posso aiutarvi», il dribbling telefonico di mister Melotte.

Futuro lontano da Napoli

Il presente, insomma, è ufficiale: il Napoli e Mertens sono più lontani. Divisi da un muro che soltanto in due, Dries e De Laurentiis, potrebbero abbattere; però volendolo. Le vicende virtuali degli ultimi giorni sono apparse diametralmente opposte ai presupposti creati prima con l'incontro di Palazzo Donn'Anna dopo l'Empoli, con tanto di pensierino del presidente al piccolo Ciro Romeo; e poi con il tweet post Sassuolo attraverso il quale DeLa, immortalato sorridente con padre e figlio, annunciava scherzando di aver messo sotto contratto Ciro Romeo. L'aria era buona, sembrava l'inizio di una storia infinita, ma poi i due non si sono più visti né il lunedì dopo la fine campionato (perché Mertens annunciò di essere in vacanza) né il venerdì prima (perché Adl annunciò di avere una riunione con Spalletti e Giuntoli). Nel frattempo, in Belgio comunicano il rifiuto del giocatore alla proposta dell'Anderlecht, mentre il Valencia di Gattuso, il Botafogo, il Monaco e l'OM restano in attesa. Offerte per lui anche dal Qatar, dagli Emirati e dal Messico.


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