Mossa a sorpresa, De Laurentiis chiama Mancini al Napoli

Il colpo di teatro del presidente azzurro, che ha contattato il ct dell’Italia per sostituire Spalletti: i dettagli
Mossa a sorpresa, De Laurentiis chiama Mancini al Napoli
5 min
Fabio Mandarini

Roberto Mancini, straordinario numero 10 della storia del calcio italiano, è uno dei dieci. La famosa lista di De Laurentiis, i candidati alla panchina del Napoli, i desideri del presidente dopo la fine della storia con Spalletti. C’è anche lui, il ct della Nazionale campione d’Europa ma senza Mondiale che proprio al Maradona, a marzo, ha inaugurato il nuovo ciclo e il percorso di qualificazioni al prossimo Europeo dopo aver guardato il Qatar da casa come tutta la popolazione italiana. DeLa ha pensato anche a lui come già accadde un bel po’ di anni fa - dopo Donadoni - e lo ha chiamato, lo ha contattato come si dice in questi casi, chiacchierando del più e del meno , chiedendogli intezioni e programmi e poi del Napoli. Certo. La squadra campione d’Italia ma anche una squadra giovane, piena di talento, di Kvara e Osi. Di Lorenzo e Meret, Politano e Raspadori: tutti ragazzi di Mancini, della sua Italia; tre dei quali convocati per la Final Four di Nations in programma in Olanda dal 14 al 18 giugno con i padroni di casa, la Spagna e la Croazia (tranne Politano, per altro infortunato).

Mancini, uno stile che piace a De Laurentiis

Già, la Nazionale: il club non andrebbe di pari passo, va da sé, ma la storia va letta e maneggiata con enorme cautela in attesa di eventuali sviluppi. Il contatto è stabilito, per il momento, e Mancini ha registrato anche un po’ spiazzato, se vogliamo; ma il profilo è di assoluto spessore, altissimo e di caratura internazionale. Lui è un manager, un boss all’inglese, un uomo (chic) di mondo e di Champions: il grande obiettivo, il grande sogno di De Laurentiis. E allora, il Mancio: nella lista c’è anche lui. Il 10 tra i dieci di DeLa: «Almeno dieci», ha detto il presidente qualche giorno fa . Mica si fa capire, cioè non sempre. Ma una cosa è certa: ostenta sicurezza e anche una certa serenità, nonostante l’addio di Spalletti e il rischio di un effetto boomerang. Tutto sommato, però, De Laurentiis ha la squadra, ha i giocatori, una rosa di valore puro che il signor Luciano ha migliorato e che l’erede dovrà continuare a guidare sull’onda del 4-3-3: è questo il mantra, uno dei criteri della scelta spiegati proprio da Adl. Problemi per il Mancio? Neanche per idea. Almeno non quelli tattici.

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Le riflessioni di De Laurentiis

Per il resto, beh, la questione è legata a tanti fattori a cominciare dalla Nazionale, un percorso che merita riflessioni ampie, importanti, profonde. Già: bisogna guardarsi dentro, in questi casi, capire il tipo di esigenze. Il club è ovviamente un’altra cosa, è il quotidiano, sarebbe una nuova sfida. De Laurentiis, però, s’è portato avanti e ha gettato le basi per parlarne meglio, per discutere eventualmente di quello che non è stato anni fa ma che ora potrebbe anche essere con tutt’altri presupposti. Si vedrà. A questo punto non prima della Nations, del 18 giugno; il presidente, tra l’altro, volerà negli States probabilmente già la prossima settimana. Con o senza allenatore.

Italiano e Nagelsmann nella lista del Napoli

Dall’Italia a Italiano il passo non è breve se non per il giochino di parole: c’è anche lui, il tecnico della Fiorentina, nelle parti alte della famosa lista di cui sopra. DeLa lo stima da tempo e lo ha anche ribadito pubblicamente, in occasione della finale di Coppa Italia che la Viola ha perso con l’Inter, ma mercoledì c’è un’altra tappa cruciale della carriera di Italiano: la finale di Conference con il West Ham a Praga, un impegno prioritario che De Laurentiis sta rispettando nel nome di un valore assoluto e anche di un’amicizia con Rocco Commisso, il collega presidente. Anche in questo caso: si vedrà. Sul foglio, nel frattempo, cadono i primi nomi cerchiati di rosso: Thiago Motta vuole il Bologna, Luis Enrique è nel mirino del Psg e sogna la Premier, Conceiçao non convince. E poi c’è il tedesco, Julian Nagelsmann, ma il Bayern dopo averlo esonerato chiede una decina di milioni per liberarlo dal contratto fino al 2026 . La metà dell’investimento fatto per prenderlo dal Lipsia un paio d’anni fa. Fila lunga, che folla: ma è del futuro dei campioni d’Italia che si parla. E De Laurentiis non vuole sbagliare.

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