Roberto Mancini, straordinario numero 10 della storia del calcio italiano, è uno dei dieci. La famosa lista di De Laurentiis, i candidati alla panchina del Napoli, i desideri del presidente dopo la fine della storia con Spalletti. C’è anche lui, il ct della Nazionale campione d’Europa ma senza Mondiale che proprio al Maradona, a marzo, ha inaugurato il nuovo ciclo e il percorso di qualificazioni al prossimo Europeo dopo aver guardato il Qatar da casa come tutta la popolazione italiana. DeLa ha pensato anche a lui come già accadde un bel po’ di anni fa - dopo Donadoni - e lo ha chiamato, lo ha contattato come si dice in questi casi, chiacchierando del più e del meno , chiedendogli intezioni e programmi e poi del Napoli. Certo. La squadra campione d’Italia ma anche una squadra giovane, piena di talento, di Kvara e Osi. Di Lorenzo e Meret, Politano e Raspadori: tutti ragazzi di Mancini, della sua Italia; tre dei quali convocati per la Final Four di Nations in programma in Olanda dal 14 al 18 giugno con i padroni di casa, la Spagna e la Croazia (tranne Politano, per altro infortunato).
Mancini, uno stile che piace a De Laurentiis
Già, la Nazionale: il club non andrebbe di pari passo, va da sé, ma la storia va letta e maneggiata con enorme cautela in attesa di eventuali sviluppi. Il contatto è stabilito, per il momento, e Mancini ha registrato anche un po’ spiazzato, se vogliamo; ma il profilo è di assoluto spessore, altissimo e di caratura internazionale. Lui è un manager, un boss all’inglese, un uomo (chic) di mondo e di Champions: il grande obiettivo, il grande sogno di De Laurentiis. E allora, il Mancio: nella lista c’è anche lui. Il 10 tra i dieci di DeLa: «Almeno dieci», ha detto il presidente qualche giorno fa . Mica si fa capire, cioè non sempre. Ma una cosa è certa: ostenta sicurezza e anche una certa serenità, nonostante l’addio di Spalletti e il rischio di un effetto boomerang. Tutto sommato, però, De Laurentiis ha la squadra, ha i giocatori, una rosa di valore puro che il signor Luciano ha migliorato e che l’erede dovrà continuare a guidare sull’onda del 4-3-3: è questo il mantra, uno dei criteri della scelta spiegati proprio da Adl. Problemi per il Mancio? Neanche per idea. Almeno non quelli tattici.
Le riflessioni di De Laurentiis
Per il resto, beh, la questione è legata a tanti fattori a cominciare dalla Nazionale, un percorso che merita riflessioni ampie, importanti, profonde. Già: bisogna guardarsi dentro, in questi casi, capire il tipo di esigenze. Il club è ovviamente un’altra cosa, è il quotidiano, sarebbe una nuova sfida. De Laurentiis, però, s’è portato avanti e ha gettato le basi per parlarne meglio, per discutere eventualmente di quello che non è stato anni fa ma che ora potrebbe anche essere con tutt’altri presupposti. Si vedrà. A questo punto non prima della Nations, del 18 giugno; il presidente, tra l’altro, volerà negli States probabilmente già la prossima settimana. Con o senza allenatore.
Italiano e Nagelsmann nella lista del Napoli
Dall’Italia a Italiano il passo non è breve se non per il giochino di parole: c’è anche lui, il tecnico della Fiorentina, nelle parti alte della famosa lista di cui sopra. DeLa lo stima da tempo e lo ha anche ribadito pubblicamente, in occasione della finale di Coppa Italia che la Viola ha perso con l’Inter, ma mercoledì c’è un’altra tappa cruciale della carriera di Italiano: la finale di Conference con il West Ham a Praga, un impegno prioritario che De Laurentiis sta rispettando nel nome di un valore assoluto e anche di un’amicizia con Rocco Commisso, il collega presidente. Anche in questo caso: si vedrà. Sul foglio, nel frattempo, cadono i primi nomi cerchiati di rosso: Thiago Motta vuole il Bologna, Luis Enrique è nel mirino del Psg e sogna la Premier, Conceiçao non convince. E poi c’è il tedesco, Julian Nagelsmann, ma il Bayern dopo averlo esonerato chiede una decina di milioni per liberarlo dal contratto fino al 2026 . La metà dell’investimento fatto per prenderlo dal Lipsia un paio d’anni fa. Fila lunga, che folla: ma è del futuro dei campioni d’Italia che si parla. E De Laurentiis non vuole sbagliare.