Paulo Sousa-Napoli, che pasticciotto: tutti i dettagli

De Laurentiis vicino alla svolta dopo l’incontro. Il tecnico granata può liberarsi pagando la penale da 1,8 milioni entro otto giorni
Antonio Giordano e Fabio Mandarini
5 min

NAPOLI - Il pasticciotto campano. Paulo Sousa non è ancora un caso ufficiale, nel senso che fino a ieri nessuno aveva avvisato la Salernitana dell’incontro con De Laurentiis andato in scena venerdì a Roma - a cominciare dal tecnico portoghese -, ma è di certo un caso ufficioso: io so, che tu sai, che io so. Una cosa del genere. Una storia contorta, di certo poco chiara, ma perfettamente in linea con le manovre del mercato del calcio: silenzi, bugie, omissioni. C’è di tutto in questo intrigo dell’A3, l’autostrada Napoli-Salerno che Sousa potrebbe imboccare molto presto per coprire i 56 chilometri di distanza che sperano le due città. Città che si baciano e si sfiorano eppure profondamente quanto inspiegabilmente divise dal fastidio e dall’irritazione reciproca, più che da una vera e propria rivalità, e da un paio di giorni protagoniste di uno strano derby: De Laurentiis vuole Sousa in panchina e si dice che abbia pronto un biennale con opzione, ma giovedì la Salernitana ha esercitato l’opzione unilaterale di rinnovo fino al 2025 con una di quelle Pec che al Napoli hanno contribuito a rovinare il rapporto con Spalletti. Corsi e ricorsi: Iervolino non s’è incavolato di brutto con il collega e il suo tecnico, ma certo benissimo non l’ha presa. E intanto tornano parole come boomerang: DeLa, citando un vecchio detto napoletano e abbinandolo alla ricerca dell’allenatore, ha sempre dichiarato: «Perché sfruculiare il pasticciotto?». Perché andare a infastidire o a rovinare i piani di un altro club avvicinando un tesserato sotto contratto? E ancora: «Non pago clausole o penali». In questo caso, se all’incontro di venerdì seguirà un atto ufficiale, calzerebbe a pennello un altro vecchio e caro detto popolare: mai dire mai.

La penale

E allora, Paulo Sousa divide il Napoli e la Salernitana. E li unisce: è l’allenatore dei granata e gli azzurri lo vogliono. Ufficialmente, Iervolino e il ds De Sanctis non sono ancora stati avvertiti dell’incontro di Roma: né da De Laurentiis, né da Paulo Sousa, né da un legale. Perché se alla fine Adl e l’allenatore portoghese difenderanno lo scudetto insieme, la questione dovrebbe essere affrontata rispettando un iter legale: Sousa, titolare di un contratto fino al 2025, può liberarsi entro il 20 giugno attraverso il pagamento di una penale da 1 milione. Un milione e ottocentomila euro per chi va a pagarla (questioni tecniche e fiscali).

La contropartita

La variabile potrebbe essere il mercato. Ovvero: inserire nell’operazione un giocatore. E tra i profili che possono interessare alla Salernitana ci sono Zanoli, Gaetano e Zerbin. Discorso complesso, questo, che potrebbe decollare soltanto quando si aprirà un dialogo tra De Laurentiis, Iervolino e il ds De Sanctis. Un tempo portiere del Napoli, guarda un po’ i casi della vita, e oggi l’uomo della salvezza della Salernitana: è lui che ha comprato Dia, è lui che ha scelto Paulo Sousa nel momento in cui è stato necessario cambiare al volo e invertire la rotta. È lui che venerdì, mentre l’allenatore incontrava De Laurentiis, annunciava all’Arechi i programmi per il futuro e l’esercizio dell’opzione unilaterale. Perfettamente consapevole di quanto i dieci giorni utili allo svincolo fossero pericolosi. «C’è una finestra», disse il ds. E il Napoli l’ha aperta.

Otto giorni

Ieri, ovviamente, De Laurentiis s’è dedicato al Bari e alla sfida decisiva con il Cagliari per andare in Serie A. Il secondo gioiello di famiglia. Ma oggi la questione-allenatore tornerà a essere primaria: il presidente, a un mese preciso dal raduno e dalla partenza per il primo ritiro estivo in programma a Dimaro, deve scegliere il successore di Spalletti. L’uomo che dovrà guidare i campioni d’Italia e soprattutto provare a crescere in Champions, il suo grande sogno. DeLa, da oggi, ha otto giorni di tempo per sfruttare la penale nel caso in cui non trovasse un accordo diverso con Iervolino. Che aspetta. In silenzio. Perché lui sa che tutti sanno.


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