Napoli, doppio obiettivo: i nomi che possono arrivare al posto di Kim e Osimhen

Gli azzurri si si preparano a sostituire il sudcoreano mentre per l'attaccante è tutto in bilico: i dettagli
Napoli, doppio obiettivo: i nomi che possono arrivare al posto di Kim e Osimhen
Antonio Giordano
4 min

NAPOLI - Un anno dopo, è un’altra vita: perché adesso c’è un domani. E puoi scoprire che all’improvviso, ma neanche poi tanto, possano andar via Kim e pure Osimhen, ma il passato insegna e il caos è anestetizzato. Il giorno in cui partirono, quasi in fila indiana, Koulibaly, Insigne e Mertens, Ospina e Fabian Ruiz, Napoli s’infilò nel tunnel, se ne stette con la faccia ingiallita e tremò seriamente: è andata come s’è visto, con Kim, con Kvara, con Simeone e con Raspadori e ora non c’è neanche un briciolo d’insofferenza ma esclusivamente fiducia.

Un difensore per sostituire Kim

Questo esce e quello entra, come se fosse un giochino (non quell o delle tre carte) o il trattato di un’illusionista: Kim Min-Jae ha oscurato Koulibaly, il mostro, se ne è preso il ruolo e anche i fan e ci sta che adesso vada via, avendone la possibilità. Ma il Napoli ha cominciato a muoversi in anticipo, qualcosa ha visto ed altro si è appuntato, poi è arrivato Rudi Garcia ed ha aggiunto qualcosa di suo: Kevin Danso (25 anni a settembre) ha un fisico bestiale (1 metro e 90), 37 presenze su 38 con il Lens, l’antagonista più prossimo del Psg in Ligue 1, è nazionale austriaco e dunque anche comunitario, e tutte le qualità per non perdersi nei rimpianti. E alla fine di una stagione evidentemente piena di cose ottime è stato anche selezionato tra i migliori del campionato. In assoluto. Il primo nome nella nuova lista è il suo, ha la benedizione dell’allenatore, che della Francia sa tutto quello che c’è da sapere, ed anche quella dell’area scouting, che lo aveva studiato, seguito e analizzato in epoca non sospetta, lui assieme a Djalò (23) del Lilla, che però si è infortunato seriamente e dunque ha smesso di essere un pretendente.

Un attaccante se parte Osimhen

Per far muovere Osimhen, ci vorrà una montagna di euro, una cifra scioccante, non definibile (130? 150?) e però il calcio è imprevedibile, ha traiettorie che sfuggono all’umana comprensione e ci può stare che qualcosa succeda, non certo all’ultimo minuto. Il Napoli non ama perdere tempo, semmai vuole anticiparsi, nel proprio data base aveva infilato da un bel po’ Rasmus Hojlund (20), giovanissimo danese dell’Atalanta che viaggia già intorno a quotazioni stellari: un’idea bella, suggestiva, rimasta lì al fianco di quella di Jonathan Christian David (23), entrata prepotentemente nel libro bianco di Adl dopo che l’ha suggerito Garcia. David è l’erede designato (nel caso accadano cose) di Osimhen, ruolo nel quale si è già espresso al Lilla, con ventisei reti quest'anno e diciannove nella passata stagione. Il costo è un ostacolo, ma sino ad un certo punto, perché nel caso in cui il principe del gol vada via, sedersi per una cifra vicina ai cinquanta milioni di euro ma avendo la borsa piena non sarebbe una preoccupazione.

La variabile Zielinski

Poi ci sono le schegge impazzite e quelle sono ingovernabili: Zielinski svincolabile tra un anno è una tentazione che il Napoli vorrebbe demolire con il rinnovo. La Lazio di Sarri è attentissima. E se poi si avvicinassero inglesi...? Il piano A, Gabri Veiga del Celta Vigo, sta per saltare, perché la Premier chiama e la risposta non si farà poi attendere. Il Napoli stravede per Teun Koopmeiners (25), che per l’Atalanta ha un prezzo per nulla agevole: ma le trattative son fatte per limare gli spigoli oppure per pensare ad altro, magari a Lazar Samardzic (21) dell’Udinese, un alter ego di Zielinski, una controfigura. È così che lo considerano, sì. Però dipende da Piotr...


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