Il retroscena Natan: le lunghe visite e l'accoglienza dei tifosi del Napoli

Il difensore brasiliano ha superato ieri a Villa Stuart i controlli medici e poi è partito per Castel di Sangro. Ad accoglierlo cinque tifosi e un collezionista di foto
Fabio Mandarini
4 min

Natan s’era difeso bene, di testa e uno contro uno, ma alla fine s’è arreso ai tempi supplementari: dribblato secco dalla fidanzata del signor Gian Michele, tifoso del Napoli che vive a due passi da Villa Stuart e che intorno alle 13, dopo quasi due ore e mezza di frenetica attesa nella speranza di strappare la prima foto al nuovo acquisto dei campioni d’Italia, è stato richiamato d’urgenza negli spogliatoi - a casa - causa pranzo. Spaghetti alla Nerano. C’est la vie. E del resto le visite mediche dell’erede di Kim, un brasiliano di 22 anni che sabato 29 luglio giocava con il Bragantino a Fortaleza e ieri s’è ritrovato esattamente dall’altra parte del mondo, sono durate quanto una maratona. Cinque ore (o giù di lì): dalle 9 alle 14. Una mattinata estenuante, soprattutto con il jet lag del mega volo San Paolo-Roma, ma tutto sommato è solo il traguardo che conta: promosso, idoneo, fiesta. Piccola ma sentita, quella dei cinque tifosi presenti più un sesto uomo, un collezionista seriale di fotografie di calciatori e attori. Meglio se americani: ne ha più di diecimila e quella di Natan è una chicca imperdibile. Ma sia chiaro, non bisogna dirlo troppo in giro: lui è tifoso della Roma.

Natan, le cifre dell'affare

E allora, buona ma faticosa la prima di Natan Bernardo de Souza. Per tutti Natan. Anche per la squadretta di calcio a 5 di fan del Napoli, tra cui un bimbo con il completino di Kvara accompagnato dai genitori, che battono di poco l’entourage del difensore di Itapecerica da Serra, Stato di San Paolo: insieme con lui, a bordo del suv nero del responsabile dell’area scouting e uomo mercato Maurizio Micheli, c’è Felipe Russo, carioca (e ci tiene a dirlo) dell’agenzia Brio Sport. Con il van della società, invece, arrivano il responsabile dello staff medico, il dottor Canonico, e Jacopo Gismondi, alfiere dello staff comunicazione. Poi, strada facendo, raggiungono il difensore altri tre membri del management. Le cifre: affare da 10 milioni di euro con il Bragantino, ma il 12% spetta al Flamengo e il 18% al Porto Vitoria, i suoi ex club; l’ingaggio di Natan, un contratto a scalare fino al 2028, partirà da 1,1 milioni più bonus.

Il lungo viaggio del brasiliano

I controlli, dicevamo, sono stati capillari: in Brasile, nel 2022, era stato costretto a fermarsi per una serie di esami cardiologici e di recente aveva rimediato un problema al ginocchio sinistro. Tutte storie vecchie che non hanno lasciato traccia: visite superate, con tanto di blitz di un’oretta del prof Mariani, il padrone di casa Stuart, giunto alle 12.47 con tanto di pipa per un consulto. Natan, insomma, è lo specchio del suo fisico da colosso, 188 centimetri di muscoli ed entusiasmo. Nonostante la stanchezza: è arrivato a Fiumicino sabato sera dal Brasile dopo quasi 12 ore di volo, ieri mattina è entrato in clinica alle 9, dopo 5 ore di test vari è andato a pranzo e poi è partito per Castel di Sangro. Una trottola che ha trovato pace nella sua camera dell’Aqua Montis, dopo cena, ma che ieri alle 18.13 ha scoperto quanto amore può regalare il popolo azzurro: entra allo stadio Patini e la gente esplode. Standing ovation. Al buio, dopo Kim. Ma la storia di Minjae, erede di un certo Koulibaly, insegna: magari anche Natan, tra un po’, avrà un coro tutto suo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA