Napoli, la notte di Veiga: De Laurentiis lavora per sbloccare l'operazione

Ieri il presidente degli azzurri e l’agente dello spagnolo hanno trattato senza sosta per risolvere i problemi contrattuali e chiudere l’affare
Fabio Mandarini
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NAPOLI - Può sembrare strano, o forse no, ma in questo momento a Vigo ci sono problematiche che appassionano il popolo celtista molto più della cessione di Gabri Veiga al Napoli: oggi, infatti, sono in programma le celebrazioni per il centenario del Celta, ma i tifosi non sono per niente soddisfatti della gestione dei festeggiamenti da parte del direttivo della società, accusato di aver organizzato un evento riservato più alle istituzioni che al pueblo, nonché molto lontano da quello promesso e pubblicizzato per un anno con un velo di mistero che fa tanto scena. E soprattutto: grandi proteste perché gli abbonati non sono stati ammessi di diritto agli eventi, bensì appena a un sorteggio, a una specie di lotteria, nella speranza di aggiudicarsi un biglietto. E così, oltre agli improperi social, la gente s’è organizzata un centenario parallelo davanti allo stadio Balaidos. Alle 19.23: significato simbolico, considerando che il club è stato fondato nel 1923. Augurissimi. E una domanda: alla festa ufficiale, quella istituzionale, ci sarà anche Gabri Veiga?

Napoli, notte di lavori

Il Napoli, cioè Adl e i suoi legali, stanno provando a liberare un posto sul palco: ieri è stata una giornata estenuante di trattative con l’entourage del giocatore, con il manager Pini Zahavi e i suoi avvocati; una maratona andata avanti fino a tarda notte per provare a superare i problemi economici, relativi all’immagine e alle commissioni, che sin dal weekend hanno frenato un affare fatto e blindato con il Celta. Sì: a Vigo, con la cessione del gioiello Gabri per 35 milioni compresi i bonus e una percentuale del 5% sulla futura rivendita, contano di rinforzare la squadra e di consegnare a Benitez una rosa all’altezza della Liga. Un sacrificio necessario e un problema ulteriore nei pressi della festa del centenario. Che tra i mugugni dei tifosi e il duello negoziale Napoli-Zahavi non è che sia partita proprio alla grande. Ad maiora. Lo sperano un po’ tutti, Veiga compreso: ieri si è allenato, ovviamente, ma la valigia preparata sabato per decollare domenica verso Roma è sempre allo stesso posto. Mai disfatta.

Senza sosta

E allora, la notte di Veiga. Un’altra notte per tirare fuori dal pantano un accordo che era praticamente definito, baciato e ormai destinato al brindisi. Venerdì al Celta la notizia aveva fatto il giro dei corridoi, degli uffici e dello spogliatoio: lo sapevano tutti che Gabri non avrebbe giocato a San Sebastian con la Real Sociedad, lo aveva deciso Rafa e ne aveva anche parlato con lui. Con il principino del centrocampo, uno dei più grandi talenti della Rojita: «Abbiamo discusso della cosa e siamo stati d’accordo. Inutile nasconderci, l’affare è molto vicino alla conclusione», il discorso di Benitez dopo la partita di sabato. Nel frattempo, però, qualcosa stava cominciando a cambiare: questioni di dettagli - si fa per dire - di carattere economico, relativi ai diritti d’immagine e non solo. Dicono: le commissioni e altri elementi del tipo. Poca differenza, comunque problemi. Problemi che lunedì sono venuti fuori gradualmente e che ieri sono esplosi fragorosamente, mettendo l’affare a serio rischio. In stallo totale. Le parti, però, non hanno mai smesso di trattare. Mai: giornata intera, serata, notte. Con tanto di sensazioni a coté: quel classico cauto ottimismo che dice tutto e anche niente. Ma almeno non è pessimismo e autorizza ad aspettare un’alba di buone nuove. La notte, magari, porterà consiglio e pace. Anche perché il Napoli vuole Gabri, Gabri vuole il Napoli e il Celta ha bisogno di fare cassa. Sarebbe tutto un altro centenario. Olé.


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