"Napoli, il Psg vuole Osimhen per sostituire Mbappé"

L’indiscrezione del Telegraph: il francese si è promesso al Real e il club parigino avrebbe già individuato nell’azzurro il giocatore per colmare il vuoto
Antonio Giordano
3 min

Nove giorni: era già tutto scritto nelle culle e non lo sapevamo. Da Parigi a Laos fu un vagito, un’esplosione di incontenibile felicità, il segno d’un destino - anzi, due - che ondeggiavano dentro aree di rigore e però partendo da nidi distanti eppure ideologicamente confinanti. È una corsa continua, iniziata il 20 dicembre del 1998, con Kylian Mbappé (chi se non lui?) che si avvia e Victor Osimhen che lo segue immediatamente in scia (29 dicembre): il tempo sarà pure un galantuomo ma a volte sa essere anche un giocherellone e a giugno 2024, o giù di lì, la scena si ripeterà. Scrive The Telegraph (come ormai fanno un po’ tutti) che la prossima estate si consumerà soprattutto sulla Parigi-Madrid, con deviazione inevitabile poi su Napoli, in un triangolo che farà vibrare, emozionare e arricchire (quasi chiunque): accadrà (accadrebbe) a cascata, con Mbappé che lascerà (lascerebbe) il Parco dei Principi, destinazione Santiago Bernabeu, e Osimhen che si congederà dal «Maradona» per starsene un po’ sotto la Torre Eiffel e vivere la sua nuova vita e a raccogliere i propri sogni.

Mbappé al Real, Osimhen al Psg

Osimhen l’ha detto in tutte le lingue del mondo («ho già deciso il mio futuro, so cosa voglio fare»), però proprio mentre pensava alla Premier League e, probabilmente, al Chelsea, il Psg ha avuto la risposte che non voleva: Mbappè starebbe per preparare le valigie, stordito dal fascino e dai soldi del Real Madrid e a quel punto, inevitabilmente, Al Khelaifi dovrebbe cercare qualcuno che somigli in qualcosa al suo uomo dei sogni. Osimhen è nella short list degli attaccanti più accattivanti di questo Mondo, porta con sé una spesa ormai già stabilità (centotrenta milioni di euro, spiccioli in più o meno) nel rinnovo fino al 2026 che De Laurentiis ha firmato un mesetto fa, il 23 dicembre, con la consapevolezza che non ci sarebbe stato un domani («beh, lo sapevamo già che sarebbe andato al Real, al Psg o in Premier»). E invece al Real ci andrà - ci andrebbe - Mbappè, dentro un affare surreale, cose (quasi) mai viste e quindi al Psg ci sarà un posto vuoto, una maglia da assegnare, un nuovo idolo da offrire alla folla del Parco dei Principi. È una staffetta che rientra nelle dinamiche del calcio, che appartiene - pure - a logiche progettuali e il testimone virtuale sta nelle mani di Mbappé che, decollando, potrà lasciarlo ad Osimhen. E poi magari si ritroveranno, un giorno, a sfidarsi in una partita stellare piena del loro talento, della loro fisicità e anche della genialità che non può essere ignorata.

Osimhen, estate bollente

E dunque saranno mesi bollenti, anche se annunciati, verranno riempiti dal piombo dei giornali, dagli echi delle televisioni, dai sospiri di un mercato che non si sottrarrà alla propria natura, si lascerà guidare dalla folate impetuose di Mbappè e di Osimhen: è dal 1998, era dicembre, il 20 e poi il 29 che va così e non ce ne eravamo ancora resi conto.


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