Napoli, Manna fu scoperto da Zeman: il retroscena

Il dirigente della Juve che De Laurentiis ha scelto come nuovo direttore sportivo è stato lanciato dal tecnico boemo nel Lugano: i dettagli
Fabio Tarantino
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NAPOLI - Come fosse un calciatore, Zdenek Zeman notò in Giovanni Manna un potenziale inespresso, un talento da far emergere non all'interno del suo 4-3-3 ma accanto alla squadra, ai bordi del campo, nello spogliatoio, ovunque servisse una figura di competenza e spessore per la crescita di un club. Manna oltre il ruolo di semplice team manager è stata un'intuizione vincente del boemo che, da allenatore, a Lugano, capì presto che quel ragazzo campano, anni 27 nel 2015, avrebbe meritato molto più spazio. Bastò qualche confronto sincero, chiacchierate approfondite durante gli allenamenti, confronti sulle partite appena vissute, un giudizio tecnico sui giocatori, per accorgersi d'avere accanto un ragazzo preparato e già pronto per altri incarichi ben più prestigiosi e di responsabilità.

Quando Zeman impose Manna al Lugano

Fu proprio Zeman a convincere la società a rendere il giovane Manna uomo mercato e responsabile dell'area tecnica. Non fu una richiesta morbida, ma quasi un'imposizione. Zeman, la cui avventura a Lugano durò appena un anno, dal 2015 al 2016, pretese di potersi confrontare solo con Manna. Solo con lui avrebbe parlato di calcio. Voleva averlo al suo fianco come riferimento e ponte con la società. Manna, che arrivava dalla precedente esperienza al Chiasso sempre come team manager, in pochi mesi fu promosso a club manager e responsabile dell’area tecnica. Divenne lui, di fatto, il nuovo direttore sportivo del Lugano. Cominciò ad occuparsi di mercato, a curare i rapporti coi giocatori e gli altri dirigenti, a confrontarsi quotidianamente con Zeman che volentieri avrebbe continuato a lavorare con lui. Il boemo, infatti, gli chiese di seguirlo quando lasciò il Ticino, ma Manna fu grato al club per la fiducia e, pur ringraziando Zeman per la stima, continuò il suo percorso di crescita in Svizzera ottenendo grandi risultati come un posto in Europa League e, anni dopo, la chiamata della Juventus. Le porte dell'Italia e del grande calcio.

Manna, il ricordo di Zeman dieci  anni dopo

Lo stesso Zeman, a Kiss Kiss Napoli, ha ricordato il giovane Manna quasi dieci anni dopo, un ritratto nitido del ragazzo divenuto uomo: «Manna è molto bravo, a Lugano pensava sempre a quello che c’era da fare e ci è riuscito anche molto bene. Io sono sempre stato pro giovani, spesso in passato sono stati chiusi da chi aveva più esperienza. Manna è un grande lavoratore, bisogna vedere se a Napoli verrà messe nelle condizioni di poter lavorare».


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