Il Napoli vuole tenere Kvaratskhelia, ma c’è il Psg: tutti gli scenari

De Laurentiis valuterebbe solo un’offerta shock: il presidente punta sul georgiano per la rinascita
Il Napoli vuole tenere Kvaratskhelia, ma c’è il Psg: tutti gli scenari© FOTO MOSCA
Fabio Mandarini
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NAPOLI - Ricomincio da tre. Napoli-Kvara-Psg, il film del futuro: ci sono loro, in copertina. Il club azzurro con le sue certezze, Khvicha con i suoi dubbi, Parigi con il suo charme. Storia complicata, questa, di lettura ancora difficile che però De Laurentiis e il ds Manna stanno provando a rendere scorrevole. Aurelio e Nasser (Al-Khelaifi), per il momento, sono totalmente d’accordo su un aspetto: entrambi vogliono Kvaratskhelia. Il Napoli ritiene che debba essere l’uomo immagine della squadra che verrà, la stella polare che dovrà guidare la rincorsa e la rinascita; il Paris Saint-Germain, invece, lo ha individuato come uno degli antidoti all’emorragia di talento inaugurata con l’addio di Mbappé, destinato a varcare le porte di Madrid in sella a un cavallo blanco-Real. Per il resto, beh, il disaccordo è totale nonostante gli ottimi rapporti tra i due, consolidati negli anni attraverso gli affari Lavezzi, Cavani e Fabian; giusto con Allan le cose andarono diversamente da quello che pensavano e volevano il giocatore e il Psg: all’epoca fu De Laurentiis a mettersi di mezzo. Fermo e deciso anche sul futuro di Kvara: «Sto serenissimo. Ha un contratto fino al 2027 e i contratti si rispettano. In generale tutti sono cedibili, sempre, dipende da chi vuole comprarli», ha detto Adl una settimana fa. E nel caso specifico la regola, inderogabile, è una: il Napoli valuta il suo gioiello almeno 120, 130, 140 milioni, e dunque potrebbe prendere in considerazione l’idea di venderlo soltanto al cospetto di una proposta indecente. Di un’offerta shock. Punto. E a capo: con il suo manager, Mamuka Jugeli, nei pressi della partita con la Roma, e del suo ultimo viaggio con vista sul Golfo e il Vesuvio, s’è parlato del domani, del futuro del giocatore, senza però trovare ancora un’intesa definitiva sui termini (ingaggio, clausola et similia). Che De Laurentiis sia aperto, comunque, fu chiaro già all’epoca della Supercoppa in Arabia: «Kvara ha ancora tanti anni con noi e io vorrei estendergli il contratto. Lui è stato un signore, ne riparleremo a fine anno», disse.

Ricomincio da Kvara

Con Osimhen candidato viaggiatore, al netto di una situazione ancora da decifrare, è Kvara il brillante che il prossimo tecnico vorrà esibire sul vestito tattico che la squadra indosserà: da Gasp in poi, tutti hanno chiesto info sul suo futuro, una sorta di assicurazione sulla rifondazione, sul valore della rosa, sull’imprevedibilità, la fantasia, i gol e gli assist: Khvicha è l’uomo in più, è il bello della diretta, è l’asso in una manica piena di colpi di genio e storie da raccontare come la punizione disegnata al Franchi contro la Fiorentina. Paul Scholes, la leggenda dello United che i tifosi ribattezzarono Silent Hero, eroe silenzioso, una volta ha detto che ormai sono in estinzione i giocatori che risolvono le partite da soli, che si mettono in proprio, e che il calcio così è destinato a diventare noioso. Ecco: Kvara riesce ancora a renderlo molto, molto divertente, ed è per questo che il Napoli non ha intenzione di perderlo.

Kvara, vacanze romane

Ieri, nel frattempo, dopo l’allenamento s’è concesso una passeggiata a Roma, tra le vie del centro e al Colosseo, con il compagno di nazionale Davitashvili e rispettive consorti. Il sole della primavera romana è dolce, una bella carica di energia in vista del Lecce e dell’Europeo: Sagnol, il ct della Georgia, lo ha convocato ufficialmente. Era scontato, per carità, c’è lui e poi tutti gli altri. Ma un brivido, pensando a tutto quello che vivrà, lo avrà comunque provato.


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