Osimhen in attesa di Psg e Premier, ma il Napoli non ha ricevuto offerte

Nessuna proposta concreta per chiudere. Victor piace a Parigi e in Inghilterra
Fabio Mandarini

La valigia è sul letto, ma il lungo viaggio non può ancora cominciare: manca il biglietto aereo. Manca la proposta del club pronto a mettere Victor Osimhen sull’aereo che lo accompegnerà - accompagnerebbe - verso la prossima tappa della sua carriera. In un solo concetto: per il momento, il Napoli non ha ancora ricevuto offerte per Osi. Candidato a lasciare il club a fine stagione, cioè dopo la partita contro il Lecce in programma domenica al Maradona, come disse a gennaio De Laurentiis in persona a gennaio, poco dopo il rinnovo firmato a ridosso di Natale, il giorno della partita con la Roma all’Olimpico: maxi per l’ingaggio, mini per la durata. Un prolungamento di un anno, dal 2025 al 2026: un modo per allontanare il pericolo della fuga a parametro zero, cosa per altro sempre esclusa categoricamente dal manager del giocatore, Roberto Calenda, ma è ovvio che l’estate sarà caldissima.  

Le prospettive per Osimhen e il Napoli

Come il gemello, come Kvara, c’è pure lui nella lista del Psg, un anno fa titolare di un’offerta da 150 milioni rifiutata da De Laurentiis; anche il Manchester United fece molto sul serio per un periodo, ma la risposta di Adl fu ancora picche. Nada, niente per nessuno. Bene: lo United, però, ci sta pensando ancora, esattamente come il Chelsea, anche se in entrambi i casi perderebbe la Champions e si dovrebbe accontentare al massimo dell’Europa League (le speranze dei Red Devils sono legate alla vittoria della FA Cup). La valutazione di Osimhen, almeno quella di partenza, è cristallizzata dalla clausola rescissoria compresa tra 120 e 130 milioni inserita nel suo contratto: chi la pagherà, se Victor sarà d’accordo, lo porterà a casa. In Arabia Saudita sono pronti da un anno a coprirlo d’oro, ma il giocatore è ambizioso, ha sogni e aspirazioni: ha 25 anni, è nel pieno della carriera e vuole giustamente vivere grandi giorni e notti magiche di calcio. Meglio ancora se in Premier: dove il Chelsea, a parziale copertura dell’importo, potrebbe provare a inserire Lukaku o magari Casadei come contropartita parziale; e lo United, invece, Greenwood. Il Psg, che resta sullo sfondo anche perché Osi a Parigi è di casa (ci è andato anche a inizio settimana peruna visita lampo di una giornata), potrebbe invece proporre Ugarte o Kolo Muani, in lista di sbarco. Ma queste sono ipotesi, idee, progetti, programmi: per il momento al Napoli non è stata ancora recapitata un’offerta concreta. E comunque bisognerebbe anche valutare i margini di trattabilità concessi da De Laurentiis: difficile che possa smorzare oltemodo i termini della domanda; scontato che da questa cessione voglia ricavare il massimo, anche perché sostituire Osimhen, senza l’appeal della Champions, non è mica una missione facile.  


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'attesa di Osimhen

Tutte le parti in causa, insomma, sono in attesa. A cominciare da Osimhen: fuori a Firenze per un affaticamento muscolare accusato all’inizio della scorsa settimana, e ora alle prese con un programma ancora personalizzato in campo che dovrebbe condurlo al recupero. Alla passerella finale: contro il Lecce, domenica, sono scontati i saluti a scatola chiusa, così come scontata e dovuta sarà la standing ovation del popolo azzurro. Dopo la spettacolare stagione dello scudetto, con lo scettro dei cannonieri e una dote finale di 31 gol, quest’anno Osimhen ha giocato meno per una serie di problematiche fisiche e la lunga esperienza in Coppa d’Africa con la Nigeria, sfiorata e sfuggita in finale, ma la sua media realizzativa è stata comunque molto alta: 15 reti in 24 partite di campionato, 17 in 31 complessive. Osi è uno che fa la differenza.  


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La valigia è sul letto, ma il lungo viaggio non può ancora cominciare: manca il biglietto aereo. Manca la proposta del club pronto a mettere Victor Osimhen sull’aereo che lo accompegnerà - accompagnerebbe - verso la prossima tappa della sua carriera. In un solo concetto: per il momento, il Napoli non ha ancora ricevuto offerte per Osi. Candidato a lasciare il club a fine stagione, cioè dopo la partita contro il Lecce in programma domenica al Maradona, come disse a gennaio De Laurentiis in persona a gennaio, poco dopo il rinnovo firmato a ridosso di Natale, il giorno della partita con la Roma all’Olimpico: maxi per l’ingaggio, mini per la durata. Un prolungamento di un anno, dal 2025 al 2026: un modo per allontanare il pericolo della fuga a parametro zero, cosa per altro sempre esclusa categoricamente dal manager del giocatore, Roberto Calenda, ma è ovvio che l’estate sarà caldissima.  

Le prospettive per Osimhen e il Napoli

Come il gemello, come Kvara, c’è pure lui nella lista del Psg, un anno fa titolare di un’offerta da 150 milioni rifiutata da De Laurentiis; anche il Manchester United fece molto sul serio per un periodo, ma la risposta di Adl fu ancora picche. Nada, niente per nessuno. Bene: lo United, però, ci sta pensando ancora, esattamente come il Chelsea, anche se in entrambi i casi perderebbe la Champions e si dovrebbe accontentare al massimo dell’Europa League (le speranze dei Red Devils sono legate alla vittoria della FA Cup). La valutazione di Osimhen, almeno quella di partenza, è cristallizzata dalla clausola rescissoria compresa tra 120 e 130 milioni inserita nel suo contratto: chi la pagherà, se Victor sarà d’accordo, lo porterà a casa. In Arabia Saudita sono pronti da un anno a coprirlo d’oro, ma il giocatore è ambizioso, ha sogni e aspirazioni: ha 25 anni, è nel pieno della carriera e vuole giustamente vivere grandi giorni e notti magiche di calcio. Meglio ancora se in Premier: dove il Chelsea, a parziale copertura dell’importo, potrebbe provare a inserire Lukaku o magari Casadei come contropartita parziale; e lo United, invece, Greenwood. Il Psg, che resta sullo sfondo anche perché Osi a Parigi è di casa (ci è andato anche a inizio settimana peruna visita lampo di una giornata), potrebbe invece proporre Ugarte o Kolo Muani, in lista di sbarco. Ma queste sono ipotesi, idee, progetti, programmi: per il momento al Napoli non è stata ancora recapitata un’offerta concreta. E comunque bisognerebbe anche valutare i margini di trattabilità concessi da De Laurentiis: difficile che possa smorzare oltemodo i termini della domanda; scontato che da questa cessione voglia ricavare il massimo, anche perché sostituire Osimhen, senza l’appeal della Champions, non è mica una missione facile.  


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