Fiorentina, è già una grande stagione

Leggi il commento al momento dei viola, che si apprestano a giocare la finale di Conference League
Alberto Polverosi
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I meno giovani aspettano questa notte da 33 anni e allora fu un incubo, Torino, l’arbitro Aladren, Avellino, Baggio già della Juve e la Coppa Uefa sfilata. I più giovani temono di doverne aspettare altrettanti prima di riviverla una notte così. Seimila fiorentini nello stadio di Praga, altri quattromila per le vie di quella fantastica città, trentamila dentro il Franchi, una città che spera di non dormire fino all’alba, dopo una lunga notte bianca, anzi, viola. È stata una stagione infinita ed entusiasmante, sessanta partite dal 18 agosto a oggi, finale di Coppa Italia, ottavo posto in Serie A, finale di Conference League, lo diciamo adesso prima del verdetto di Praga: è stata una grande stagione. Indimenticabile. Stasera può restare così, e sarebbe comunque un successo, o diventare trionfale e finire nella storia di questo primo secolo di Fiorentina.

Il bilancio di Italiano alla Fiorentina

I due anni di Vincenzo Italiano hanno portato la squadra in una dimensione nuova, o meglio, in una dimensione che Firenze non conosceva più da anni, gli anni di Prandelli e della Champions, di Montella, Paulo Sousa e dell’Europa League. Un’Europa minore, dice qualcuno. Ma quando si prende una strada non bisogna mai dimenticare da dove si parte, mai dimenticare cosa c’è alle spalle. E alle spalle della Fiorentina c’erano stagioni difficili, perfino rischiose. C’era crisi di rapporti, c’era un blocco evidente della crescita. Vedevi il buio dove adesso vedi la luce. In due anni, la squadra è cresciuta, l’allenatore pure. La Fiorentina è arrivata così in alto cercando sempre di giocare un buon calcio. A volte (spesso) c’è riuscita, a volte no, ma questa è una strada tracciata da cui non si può tornare indietro. La Fiorentina è arrivata a Praga con un passo dietro l’altro, migliorando se stessa in ogni momento. Ha fatto tanto il club, anche se l’empatia non è il suo forte.

La crescita della Fiorentina: i segreti

Ha costruito un centro sportivo all’avanguardia in Europa, si è misurata su temi robusti in Lega, in federazione e all’Uefa, ha un bilancio in ordine come non possono vantare i grandi club italiani e ha una squadra in finale di Conference League, dopo aver perso, ma giocando da protagonista, la finale di Coppa Italia. Fra la Fiorentina e la storia ora c’è il West Ham, che da poco ha inaugurato il suo nuovo stadio, fa parte del ceto più elevato del calcio europeo, ha introiti inarrivabili per il club viola e ha in squadra giocatori forti e costosi. Mezzo secolo fa, quando fra il calcio italiano e quello inglese non c’era la differenza economica di oggi, una Fiorentina di ragazzi riuscì a battere gli Hammers in una doppia sfida che assegnava la Coppa Italo-Inglese. Era la Fiorentina del giovane Antognoni, di Guerini, Speggiorin, Tendi, Roggi e Merlo, era una squadra orgogliosa di sé e di Firenze. Ecco sarebbe bello se stasera la Fiorentina di Gonzalez e Biraghi, di Terracciano e Amrabat, ricordasse quei vecchi antenati. Per una notte bianca, anzi, viola.


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