Rapid Vienna, Burgstaller avverte Italiano: "Non temiamo la Fiorentina"

Il capitano degli austriaci pronto per il playoff di Conference League: "Abbiamo tutte le possibilità di batterli e passare il turno Pronti per la grande occasione"
Rapid Vienna, Burgstaller avverte Italiano: "Non temiamo la Fiorentina"© EPA
Andrea Giannattasio
5 min

FIRENZE - Appuntamento con la storia, al cospetto del colore più inviso di tutti. Guai a parlare del viola in casa Rapid, c’è il rischio di provocare reazioni urticanti visto che la tonalità con cui scenderà in campo la Fiorentina nei playoff di Conference è anche la stessa dell’Austria Vienna, l’altra squadra più importante della capitale austriaca con cui i biancoverdi condividono il secondo derby di calcio più giocato in Europa dopo l'Old Firm tra Celtic e Rangers. Logico, dunque, che il doppio confronto con la squadra di Italiano - oltre a mettere in palio un traguardo storico per la formazione di Barisic: mai i “Kanoniere” hanno raggiunto la fase a gironi del terzo torneo Uefa - sia anche una sfida più speciale di altre sotto l’aspetto cromatico: "Non penso che questo dettaglio ci darà ulteriori stimoli rispetto a quelli che già abbiamo. Ma sì, devo ammettere che il colore viola non ci piace proprio. Soprattutto non piace ai nostri tifosi" confessa Guido Burgstaller, capitano, bomber e leader morale del Rapid Vienna, capace lo scorso anno (con 33 primavere sulle spalle) di chiudere la stagione a quota 25 gol.

L'intervista a Burgstaller

Però converrà che tutto ciò renderà più speciale la doppia sfida alla Fiorentina.

«Per noi i due match coi viola rappresenteranno il momento clou della stagione. Non capita spesso per una realtà come la nostra di sfidare una finalista di un torneo Uefa. In squadra non vediamo l’ora che si giochi: siamo già carichi».

Un anno fa il vostro percorso in Conference si fermò proprio ai preliminari. Avvertite la possibilità di una rivincita?

«Non voglio nemmeno ripensare a come andò l’eliminazione contro il Vaduz. L’unica cosa che posso dire è che non sempre nel calcio vince il più forte. Il Rapid, oggi, ha tutte le possibilità di passare il turno contro la Fiorentina».

I due 0-5 consecutivi che avete ottenuto in trasferta devono essere un campanello d’allarme per i viola?

«Vincere per due volte di fila con quel risultato è stato qualcosa di eccezionale ma sappiamo bene che contro la Fiorentina ci aspettano due sfide totalmente diverse. Certo se prima i nostri avversari, magari, non avevano troppa paura di noi, dopo le nostre ultime gare forse scenderanno in campo con un po' più di rispetto».

Le sarebbe piaciuto ritrovare da avversario Jovic dopo averlo sfidato in Germania?

«Luka è un giocatore eccezionale, un campione che quando giocavo nello Schalke ha fatto scalpore nelle annate all'Eintracht. Per questo mi ha sorpreso e non poco sapere che la Fiorentina non lo ha incluso nella lista Uefa. I viola però hanno un organico molto forte e sapranno come sopperire alla sua assenza».

Teme così tanto la squadra di Italiano?

«Il nostro allenatore ci ha preparato bene in vista della gara di domani. Abbiamo studiato in particolare la vittoria della Fiorentina a Genova: in quel match si è visto in modo chiaro non solo che affronteremo una squadra di qualità ma soprattutto in salute sotto l’aspetto fisico».

Il Rapid giocherà la prima gara in casa e senza la presenza dei tifosi ospiti: un doppio vantaggio?

«No, anzi. Di solito preferisco giocare la sfida di ritorno davanti ai miei tifosi ma per fortuna nel passato il Rapid ha centrato importanti traguardi europei giocando la seconda partita in trasferta. È successo due volte di fila con l’Aston Villa (nell’Europa League 2009/10 e 2010/11, ndc) e in una circostanza con l’Ajax (nei preliminari di Champions del 2015, ndc). Anche per questo sono fiducioso».

Intanto lei ripartirà dai 5 gol già messi a segno in questa stagione in 7 gare: a 34 anni non si ferma più...

«I traguardi personali vanno sempre in secondo piano rispetto a quelli di squadra. Certo, sono il primo ad essere felice se grazie alle mie reti posso contribuire ai successi del Rapid ma la mia priorità è vincere quante più partite possibili con la squadra. Se a finire nel tabellino dei marcatori sono io o un mio compagno, è poco importante».

La penserà così anche Arnautovic, suo connazionale da poco passato all’Inter?

«Marko è un grande ambasciatore del calcio austriaco in Italia. Sono sicuro che dopo gli anni a Bologna avrà successo anche con la maglia dell’Inter».


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