Fiorentina più forte delle carenze

Leggi il commento sulla squadra di Italiano dopo il pass per gli ottavi di Conference League
Alberto Polverosi
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Col pareggio di Budapest, la Fiorentina è ora l’unica squadra italiana ad aver centrato tutti, ma proprio tutti, gli obiettivi principali di questa prima parte di stagione. Primo posto nel girone della sua coppa, qualificazione ai quarti di Coppa Italia, un posto in zona-Europa in campionato. Per essere chiari: il Milan è retrocesso in Europa League, le altre tre italiane sono arrivate seconde, come la Roma nel gruppo di Europa League, vinto invece dall’Atalanta che in campionato ha un punto in meno dei viola e deve ancora giocare gli ottavi di Coppa Italia. E anche in confronto con la scorsa stagione la Fiorentina ha fatto notevoli passi in avanti, ha 5 punti in più in campionato e andrà direttamente agli ottavi di Conference, evitando gli spareggi che nel febbraio scorso fu costretta a giocare contro il Braga. Peraltro, nelle prime settimane del prossimo anno la squadra di Italiano andrà in Arabia per giocare la Supercoppa, gli spareggi sarebbero stati una fatica in più, difficile da sopportare. 

Fiorentina, la mano di Italiano  

Sono risultati che hanno qualcosa di incredibile, raggiunti da una squadra forte nell’insieme ma con delle carenze tecniche individuali che ieri, senza Arthur e Bonaventura e presto anche senza Gonzalez, sono affiorate con chiarezza. Prendiamo l’impostazione del gioco, la manovra d’attacco. La Fiorentina sviluppa sugli esterni ma, se escludiamo Nico Gonzalez, sulle fasce ha quattro giocatori spesso inconcludenti (come quelli schierate ieri...), quattro ali che, sommate l’una all’altra, in campionato hanno segnato tre gol (uno ciascuno Kouame, Sottil e Brekalo, zero Ikoné). Prendiamo i centravanti, stesso discorso: un gol Beltran, un gol Nzola. Non va tanto meglio in Conference League se si pensa che il capocannoniere di una squadra che non ha segnato poco (14 reti in 6 partite, un dato irrobustito dal 6-0 sul Cukaricki) è il difensore centrale Luca Ranieri con 3 gol nel girone, quanti ne ha fatti Gonzalez considerando però anche i playoff col Rapid Vienna. Tanto per ritoccare il concetto, Ranieri è stato decisivo pure a Budapest come lo era stato, con una doppietta, a Genk. Se qualcuno non riesce a vedere i meriti dell’allenatore, è cieco.  

Senza Nico, Arthur e Bonvaventura

Quando ieri si è fatto male Gonzalez (altro infortunio per l’argentino, comincia a preoccupare questa frequenza), è entrato Ikoné che ha giocato la sua solita partita con poco senso e molti errori. A Italiano mancavano già Arthur e Bonaventura, mancavano i pezzi migliori, eppure la squadra ha tenuto lo stesso il campo contro un avversario a cui andava bene il pareggio, certo, però giocava in casa e, avendo uno come Stankovic in panchina, non ci stava a biscottare. Il Ferencvaros si è placato (come la Fiorentina del resto) solo dopo l’uno a uno dei viola. In certi momenti va così.


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