Costa D'Avorio in delirio. Gervinho e Doumbia eroi

Decine di migliaia di persone, letteralmente impazzite di gioia, hanno accolto l'arrivo ad Abidjan della nazionale che ieri ha vinto la Coppa d'Africa battendo ai rigori il Ghana. Celebrato anche il portiere Boubacar Barry
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ROMA - Decine di migliaia di persone, letteralmente impazzite di gioia, hanno accolto l'arrivo ad Abidjan della nazionale della Costa d'Avorio che ieri ha vinto la Coppa d'Africa battendo ai rigori il Ghana. Atterrato intorno alle 14.15 nello scalo di Port Bouet, l'aereo della squadra è stato accolto dal Presidente del paese africano Alassane Ouattara e da molti membri del governo. La squadra ha poi sfilato tra due ali di folla in festa, con molta gente vestita di arancione (colore della maglia degli Elefanti), e si è diretta verso il boulevard Valery-Giscard-d'Estaing.

GERVINHO SUPERSTAR - Anche in questa zona della capitale c'era una marea umana di tifosi, come negli altri punti di passaggio della squadra. Intanto, con un editto, il Presidente Ouattara aveva proclamato un giorno di festa nazionale, e quindi la sospensione delle attività lavorative in modo da dare a ognuno la possibilità di festeggiare Gervinho e compagni. Lo stadio Felix Houphouet-Boigny , dove è previsto il culmine dei festeggiamenti, era a spalti gremiti fin dalle prime ore di questa mattina. Ma la grande festa, non solo ad Abidjan ma in tutte le principali città della Costa d'Avorio, era cominciata fin dalla notte scorsa, subito dopo che il portiere degli Elefanti Boubacar Barry aveva messo a segno il rigore decisivo, dopo aver parato il tiro del collega di ruolo Razak, n.1 del Ghana.

PORTIERE EROE -"Dio non fa mai a per caso. Venivo considerato un portiere senza talento, ero stato messo da parte, mentre adesso...". Dalle parole di Boubacar Barry traspare l'incredulità, ma soprattutto un senso di rivalsa misto a soddisfazione, dopo che la Costa d'Avorio ha piegato il Ghana ai rigori 9-8 vincendo la Coppa d'Africa. Un successo che ha letteralmente fatto impazzire di gioia l'intero paese, con centinaia di migliaia di persone in festa da ieri notte e che oggi hanno decretato un autentico trionfo alla squadra tornata in patria, che ora sta sfilando in mezzo a una folla oceanica. L'entusiasmo è tale che il Presidente della Repubblica Alassane Ouattara ha decretato un giorno di festa nazionale, in modo che tutti potessero celebrare in modo adeguato il trionfo di Barry e compagni.

I RIGORI - L'estremo difensore della Nazionale degli 'Elefanti' è stato l'eroe a sorpresa di una serata magica vissuta in Guinea e conclusa con un duello - degno di un western di Sergio Leone - fra i due portieri. Barry ha prima neutralizzato il rigore al collega Razak, poi è stato lui stesso a presentarsi sul dischetto, per mettere a segno il penalty della vittoria. Gloria e trionfo in un colpo solo per un portiere che nemmeno doveva essere in campo ed è stato ripescato solo dopo l'infortunio del collega di reparto, che ha lasciato incustodita la porta degli ivoriani. Il tutto sul palcoscenico delle grandi emozioni, col ct francese della Costa d'Avorio Renard a consolare dall'inconsolabile pianto il ghanese Ayew. Ma per tutti, l'eroe d'Africa è lui, Barry: doveva parare, ha segnato il gol decisivo, mentre più in là il romanista Gervinho si nascondeva dietro la panchina per non guardare. In Brasile, agli ultimi Mondiali, erano stati proprio i portieri le vere stelle in campo, oscurando a tratti i vari Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar. Nella Coppa d'Africa la storia si è ripetuta. Era fatale che alla fine fossero loro, nel bene e nel male, a decidere le sorti del trofeo. "Non ci credo, non ci posso credere - ha poi aggiunto il portiere-eroe, scoppiando in lacrime in un lungo monologo dopo il successo - È stata una grande vittoria, un'impresa che rimarrà storica".

NELLA STORIA - E difatti Barry entra nella galleria delle prodezze dei numeri uno fuori da pali. Con 100 gol, il brasiliano Rogerio Ceni è inarrivabile. L'altro portiere goleador è Chilavert. Rigamonti, rigorista di ruolo, ne segnò uno ad Albertosi di cui poi divenne riserva. Hans-Jorg Butt, portiere tedesco, di reti ne ha realizzate 20 nell'ultimo decennio ma il suo primato è singolare: solo tre in Champions, tutte su rigore, tutte alla Juventus. Indimenticabili le serate di Helmut Duckadam, che il 7 maggio 1986 regalò alla Steaua Bucarest la Coppa Campioni parando 4 rigori al Barcellona in finale. Eroe per un giorno fu Francesco Toldo, un rigore parato nei 90' e poi due alla sfida dal dischetto in Italia-Olanda, semifinale di Euro 2000. Dida nella finale Champions 2003 e Dudek in quella 2005 ipnotizzarono i loro avversari dal dischetto, e nel caso del secondo si trattava di Pirlo e Shevchenko. Ma essere Dudek e Rogerio Ceni insieme e nello stesso giorno, come è capitato a Barry e come successe al portoghese Ricardo nel Mondiale 2006, quello sì è davvero un record.

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