Tunisia-Mali, l'arbitro Janny Sikazwe sotto inchiesta: fu sospeso per corruzione nel 2018

Il direttore di gara, al centro della bufera per la direzione della sfida in Coppa d'Africa, non è nuovo a procedimenti disciplinari
Tunisia-Mali, l'arbitro Janny Sikazwe sotto inchiesta: fu sospeso per corruzione nel 2018© Getty Images
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La Caf, la Confederazione organizzatrice della Coppa d'Africa , ha annunciato l'apertura di un'inchiesta su Janny Sikazwe, direttore di gara al centro delle polemiche per l'arbitraggio di Mali-Tunisia, match che ha interrotto con alcuni minuti di anticipo fischiando anzitempo la fine della gara. Il direttore di gara non è nuovo a procedimenti sportivi, visto che nel 2018 era stato accusato di corruzione. La Caf lo sospese dopo l'arbitraggio di una gara di Champions League africana tra Esperance e Primiero Agosto dove fu protagonista di una lunga serie di errori.

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Sikazwe nella bufera: fu sospeso per tre mesi

Sikazwe fu bloccato dal novembre 2018 fino al gennaio 2019 per "la presenza di buoni motivi che confermano le accuse di corruzione ai suoi danni" scrisse la Confederazione africana nel comunicato che confermava la sua sospensione. Secondo i media egiziani, Sikazwe dopo la gara tra Mali e Tunisia sarebbe stato portato in ospedale per essere sottoposto a esami in quanto vittima di un'insolazione. Anche per questo, per il secondo tentativo di ripresa della partita, era stato chiamato il quarto uomo a far completare gli ultimi minuti di gara. Ma la Tunisia, che ha già chiesto la ripetizione della partita, non ha accettato di scendere in campo una terza volta dopo le precedenti due sospensioni (all'85' e all'89').


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