ROMA - «Non ho mai pensato di lasciare la Lazio». Queste parole, Antonio Candreva, centrocampista col fiuto del gol, le ha pronunciate a settembre del 2014, mentre metteva, nero su bianco, la sua firma sul contratto di Lotito con scadenza giugno 2019. Un anno dopo, è cambiato tutto. Anche se l'esterno romano si affretta sempre a ribadire che i suoi rapporti con la Lazio sono ottimi. Ma le scelte recenti di Pioli, che lo ha relegato spesso in panchina per, si vocifera, rapporti incrinati anche all'interno dello spogliatoio (con annesse smentite di giocatore e club, ndr), ne hanno minato ogni certezza.
UN ESTERNO AL BACIO - Classe 1987, Antonio Candreva nasce a Roma e incarna alla perfezione l'idea moderna del centrocampista: in realtà nasce trequartista, visto che prima a Terni e poi a Udine, giocava tenero 20enne in una posizione più avanzata. La Juve lo nota mentre trascina il Livorno verso la Serie A e nel 2010 ne chiede il prestito all'Udinese ma poi a fine stagione (appena 16 presenze e 2 gol) decide di non riscattarlo.
SOLO LAZIO - In 6 mesi conquista tutti e firma 3 gol in 17 presenze. Di lì in poi sarà solo Lazio perchè Lotito lo riscatta dall'Udinese. Da Reja a Petkovic cambia poco, Candreva è ormai punto fermo della Lazio. Diventa rigorista, vince una Coppa Italia e si guadagna la stima di Prandelli che lo porta in Nazionale per la Confederations Cup del 2013 (aveva esordito con Lippi nel 2009 senza lasciare traccia).
L'INTER CHE VERRA' - 311 presenze e 47 gol in campionato, 35 presenze e 3 centri in Azzurro, Candreva si è preso la scena dei migliori del nostro calcio. Ma qualcosa si è rotto con la Lazio. C'è un patto di ferro con Lotito. Lui si è rimesso in carreggiata e il patron lo accontenterà a fine stagione e gli darà l'Inter. Ma nel frattempo è stata rispedita al mittente l'offerta di 18 milioni nerazzurra. A Milano lo attende un triennale da 2,5 milioni l'anno, è solo una questione di tempo.