© EPARebus Ronaldo. E adesso che ne sarà del fenonemo? Ora che Cristiano non può più difendere il titolo europeo conquistato a Parigi cinque anni fa, è ripartito, immediatamente e inevitabilmente, il tormentone sul suo futuro. Le incognite sono superiori alle certezze: di sicuro c'è soltanto un contratto che lo lega alla Juve fino al 2022; il resto è nebuloso. Perché, nonostante questo vincolo, è tutt'altro che certa la sua permanenza in bianconero. CR7 finora si è concentrato sulla Nazionale e su Euro 2020 e la precoce eliminazione dal torneo continentale ha portato rabbia e delusione, come testimonia la fascia da capitano gettata e calciata via, ma farà da acceleratore delle decisioni: l'ora della scelta si avvicina. La Juve e il suo agente, Jorge Mendes, si erano ripromessi di riaggiornare il confronto proprio alla conclusione degli impegni del Portogallo. Il momento, appunto, è arrivato e ora si attende un contatto tra le parti, anche perché a metà luglio inizierà l'era Allegri.
IPOTESI - La soluzione, però, ancora non c'è. Perché, sì, sarà Ronaldo a decidere ma è altrettanto vero che finora alla Continassa non sono arrivate offerte concrete. «Quello che verrà sarà il meglio» ha riassunto il diretto interessato all'alba dell'Europeo, senza sbilanciarsi e, in ogni caso, senza rassicurare il mondo juventino.
Questa frase è suonata a molti come l'anticamera di un addio ma pure separarsi dalla Signora non è una strada semplice da percorrere. Innanzitutto per lo stipendio da 31 milioni che è per pochissimi già in epoca normale, figuriamoci in tempo di pandemia e con i bilanci dei club fortemente penalizzati. In Italia, inoltre, il portoghese continuerebbe a godere dei benefici fiscali che non avrebbe all’estero. E poi c'è comunque il tema tecnico. CR7 vuole vincere la Champions League che non solleva ormai da tre anni: con la Juve ha avuto più delusioni che soddisfazioni nel torneo che più ama e per questo potrebbe essere tentato da un'avventura in un altro top club. Il ritorno di Max Allegri, invece, potrebbe intrigarlo: non erano mancati gli attriti (vedi la rabbia per la “paura” che la Juve avrebbe avuto a suo dire nella notte dell'eliminazione con l'Ajax) ma gli ultimi due anni sono stati forse più complicati a livello di allenatori.
OPZIONI - Chi potrebbe accontentare tecnicamente ed economicamente il fenomeno? Il Paris Saint Germain è la pista più credibile: dopo Donnarumma, Wijnaldum, tra poco Hakimi e forse Sergio Ramos, il punto esclamativo della sontuosa campagna acquisti dei parigini potrebbe essere proprio Ronaldo, che avrebbe anche un ruolo da testimonial per i Mondiali 2022 che si svolgeranno in Qatar, cioè a casa del presidente Al-Khelaifi. Lo sbarco sotto la Tour Eiffel è condizionato alla partenza di Mbappé in direzione Real Madrid. Anche l'idea di un romantico ritorno al Manchester United, dove il giovane Cristiano diventò Ronaldo, è complicata dalle mosse che il club sta compiendo sul mercato. I Red Devils stanno per piazzare un colpaccio che profuma di futuro: è in arrivo il maxi investimento da 90 milioni per Jadon Sancho, stellina inglese del Borussia Dortmund. Ci sarebbe ancora spazio per CR7? A proposito di ritorni: Cris gradirebbe eccome tornare al Real Madrid ma la risposta è stata tiepida. Florentino Perez, infatti, vuole fortemente Mbappé.
RABBIA - Come finirà? Ronaldo, per il momento, tace. Ha “parlato” sul campo, mostrando tutta la rabbia per l'eliminazione, con un sorriso tirato dipinto sul volto, nonostante gli abbracci con Lukaku e Courtois e, soprattutto, gettando a terra e calciando la fascia di capitano al rientro negli spogliatoi. Successivamente ha parlato davvero via social: «Non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo e abbiamo lasciato la competizione prima di quanto volevamo ma siamo orgogliosi del nostro percorso. Torneremo più forti». Tornerà a vestire anche la maglia della Juve?