Conte: «Amichevole? Detesto perdere»© Getty Images

Conte: «Amichevole? Detesto perdere»

Il ct dell'Italia presenta la sfida contro il Portogallo a Ginevra: «Mi aspetto grandissimo impegno ed entusiasmo»
Ettore Intorcia
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GINEVRA - Antonio Conte conferma la formazione provata alla vigilia: Ranocchia centrale con Bonucci, De Sciglio e Darmian esterni in difesa; Soriano e Bertolacci a centrocampo con Pirlo; Immobile al posto di Pellé nel tridente, con Candreva ed El Shaarawy. E' lo stesso ct eccezionalmente ad annunciare l'undici titolare in conferenza stampa. «Bisogna lavorare e sfruttare al massimo il tempo a disposizione - spiega - e in campo ci sono diverse soluzioni di gioco. E' una Nazionale che deve avere del sentimento, della passione, dell'entusiasmo, che deve avere il sacrificio nel suo Dna. Il Portogallo senza Cristiano Ronaldo? Sono scelte da rispettare, ognuno ha la propria gestione del gruppo, quando si arriva a giocare 60 partite in stagione tutti vorrebbero andare in vacanza. Ma io ho Bonucci, lui fa meno fatica in campo e gioca… La maglia azzurra deve essere uno stimolo, chi ce l'ha deve tenersela stretta».

PARTITA VERA - Non esistono amichevoli: «Mi aspetto grandissimo impegno e entusiasmo. Noi favoriti? Le squadre non vengono mai rappresentate da un singolo calciatore, pure se è un fenomeno come Cristiano Ronaldo. Il Portogallo ha ottimi giocatori in rosa, di esperienza internazionale. Anche all'Italia mancheranno diversi giocatori. Chiudere imbattuto l'anno? Cerco di lavorare sulla testa dei calciatori, far capire quanto detesti quella parola, "sconfitta". Voglio che la squadra capisca la differenza tra vincere e non vincere. Non ci devono essere amichevoli».

FUTURO - Ribadisce di non aver mai pensato all'addio: «Chi mi conosce sa che pretendo sempre molta chiarezza, quindi a volte qualcuno può azzardare mie eventuali azioni. Ma da parte mia, nonostante ci siano stati momenti difficili, non c'è mai stata la volontà di lasciare. Ho un impegno preso con il presidente Tavecchio, che mi ha voluto, e col popolo italiano, perché la Nazionale è di tutti».


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