Italia, Tavecchio: "Italia ha avuto paura ma il Mondiale è abbordabile"

L'ex presidente della Figc ha analizzato la situazione della Nazionale esprimendo fiducia verso il Ct Mancini: "Sa cosa deve fare"
Italia, Tavecchio: "Italia ha avuto paura ma il Mondiale è abbordabile"© ANSA
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ROMA - Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc, ha parlato a Radio Sportiva della situazione della Nazionale dopo il pareggio ed il conseguente accesso ai playoff per giocarsi il pass ai prossimi Mondiali. Tavecchio ha parlato del 2017 quando, sotto la gestione Ventura, l'Italia non si qualificò ai Mondiali: "Non volevo esonerare Ventura prima dello spareggio con la Svezia. Un presidente federale deve stare ai fatti concreti e non essere umorale, avevo parlato con i senatori dello spogliatoio e nessuno mi aveva chiesto la testa dell'allenatore - aggiunge - La situazione attuale è diversa da quella di allora: noi non venivamo da un Europeo vinto, a Stoccolma all'andata avevamo avuto molta sfortuna, poi a Milano ci furono scelte tecniche discutibili".

Tavecchio: "Mancini sa cosa fare"

L'ex presidente Figc ha parlato anche del Ct Roberto Mancini con la massima fiducia: "Ora ci sono tanti mesi ai playoff, il tempo è galantuomo e dà delle indicazioni, Mancini conosce bene i calciatori e saprà apportare modifiche. Di sicuro, non possiamo giocare senza un centravanti vero, di ruolo. Italia spenta a Belfast? Credo sia stato un problema psicologico, i giocatori sembravano come bloccati".

Tavecchio: "Senza risultati internazionali il calcio italiano non esiste"

Fiducia a Mancini e agli azzurri ma Tavecchio auspica che non si vada incontro ad un'altra "apocalisse" come lo descrisse lui nel 2017: "Utilizzai questo termine nel 2017 e lo dissi agli interessati, da Ventura a Uva passando per Ulivieri e Oriali, senza risultati internazionali il calcio italiano è come se non contasse niente. Abbiamo appoggiato l'elezione di Ceferin e ci ha ringraziato con posti in più nelle coppe e partite casalinghe in più all'Europeo, oltre all'utilizzo del var prima di tutti gli altri. Eravamo la prima nazione in Europa, anche se non è stato rilevato - aggiunge - Però sul piano mondiale gli equilibri sono cambiati, ci sono paesi emergenti e anche loro vogliono mangiare una fetta della torta".


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