Mancini: "Italia, sai quello che devi fare"

In conferenza stampa il ct azzurro è sembrato sereno e non ha caricato di eccessiva pressione il match da dentro o fuori con la Macedonia: "Palermo ci darà la carica. Giocare qui è bello. No alla frenesia: bisogna rimanere tranquilli e vincere".
Andrea Ramazzotti
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INVIATO A PALERMO - Roberto Mancini predica tranquillità e soprattutto fiducia. Alla vigilia della gara di domani sera a Palermo contro la Macedonia, il ct ha mostrato fiducia. Esattamente come lunedì a Coverciano.

Mancini, come si prepara una gara come questa? Tatticamente o ha dovuto più entrare nella testa dei calciatori?

Non abbiamo avuto tanto tempo a disposizione per lavorare perché i ragazzi hanno viaggiato e dovevano recuperare. Abbiamo avuto per provare la mezza giornata di ieri e proprio per questo abbiamo puntati su quelli che erano agli Europei. Chi è qui, sa cosa deve fare.

Avere 9 giocatori che c'erano nel 2017, nell'amaro spareggio contro la Sveizia, può essere un vantaggio?

Non so se sarà un vantaggio per noi: nella vita degli sportivi ci sono momenti fatti di vittorie e altri di sconfitte. Qualcuno ci è già passato per gli spareggi e sa che emozioni si provano. Noi sappiamo cosa dobbiamo fare sul campo e dobbiamo pensare a quello, non ad altre cose che riguardano il passato. Ha ragione Giorgio: abbiamo tutto per far bene.

Chi è favorito in questo mini girone da quattro?

Si parte tutti con le stesse possibilità e tutte le partite inizieranno da 0-0. Le gare vanno giocate tutte e non credo ci sia un favorito.

Ha visto energie extra nella squadra complice l'entusiasmo che Palermo dà al gruppo azzurro?

Palermo è sempre una città molto calda e il pubblico trascina da sempre la Nazionale. Qui siamo stati due anni e mezzo fa e il pubblico si fa sentire. Tornare con la capienza al 100% è positivo rispetto agli ultimi due anni. Il supporto alla squadra non mancherà e speriamo alla fine di essere tutti felici e contenti.

Chi tirerà un eventuale rigore?

Dopo i due sbagliati contro la Svizzera, Jorginho ne ha segnati 7 di fila... Abbiamo tanti rigoristi. Adesso pensiamo a segnare e a vincere. Poi se ci sarà un rigore, vedremo.

Come è andato il suo tour sportivo-gastromico con i giocatori nei giorni pre ritiro?

Gastronomicamente bene... Era per vederli un po' perché ci eravamo visti con qualcuno a gennaio, ma con altri no. Volevo chiacchierare con tutti per spiegare quello che ci avrebbe attesi in questa settimana: quello che dovremo fare dentro e fuori dal campo

Ha più paura del muro che la Macedonia innalzerà o della vostra frenesia di cercare a risolvere la gara prima possibile?

Non dobbiamo ribaltare un risultato e non ci devono essere fretta o frenesia. Dovremo giocare la nostra partita contro una squadra che ha vinto in Germania e non si difenderà e basta. Loro hanno qualità tecniche importanti e dovremo disputare la nostra partita rimanendo tranquilli.

Ha in mente qualche cambio tattico?

Qualcosa abbiamo provato e vedremo durante l'incontro cosa potremo fare e se ne avremo bisogno. Servirà pazienza perché la Macedonia si difende bene e si metteranno tutti dietro la linea della palla. Se ci faremo prendere dalla frenesia, diventerà tutto difficile.

Dopo otto mesi tornano le partite da dentro o fuori. In cosa è cambiata la Nazionale?

Non siamo cambiati. Abbiamo sempre cercato di fare il nostro gioco: quando prepari Europeo o Mondiale è più facile lavorare rispetto a quando ti ritrovi durante la settimana e hai poco tempo a disposizione, ma rispetto all'Europeo la squadra non è cambiata.


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