Bonucci, bufera sui social: il gesto contro la tifosa dell'Italia è virale

Una donna sale sul pullman della Nazionale, ma il difensore la caccia: "Scendi, vai fuori". Le immagini hanno fatto il giro del web. Il capitano azzurro: "Privacy e regole vanno rispettate"
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"L'allenatore ti invita a salire, ma Bonucci ti caccia" è la didascalia che accompagna un video pubblicato da una tifosa dell'Italia e già virale sui social. Nel mirino del web è finito il capitano della Nazionale e difensore della Juventus, scatenando una bufera sul web. L'episodio: una tifosa italiana sale sul pullman azzurro e saluta i giocatori, ma subito viene cacciata da Bonucci: "Scendi", le intima. La donna risponde: "Mi hanno detto che potevo salire" (probabilmente è stato il ct Mancini ad invitarla dentro). Bonucci però non transige: "No, no, scendi, vai, fuori", costringendo la tifosa ad uscire.

La versione di Bonucci

Dell'accaduto ha poi dato la sua versione lo stesso Bonucci, con alcune parole postate attraverso una storia Instagram pubblicata sul proprio profilo: "In quanto Capitano e a fronte di quanto mi viene recriminato - scrive il difensore della Juve e della Nazionale -, ci tengo a precisare che la ragazza che è salita sul pullman era stata più volte ripresa dal personale addetto, a fronte di vari tentativi di salire sul pullman, senza alcuna autorizzazione, tantomeno dal Mister. Era stata ripetutamente invitata a non salire, avendo avuto già modo di farsi foto con quasi tutti i giocatori all'uscita dello stadio, nella zona mista. Ignorando le regole è comunque salita e ha iniziato a riprendere quanto stava accadendo intorno".

Privacy azzurra

E ancora: "Il pullman della squadra come gli spogliatoi - ha proseguito Bonucci - sono luoghi dove l'accesso ad estranei è chiaramente vietato. Se siamo in un mondo che si batte per il rispetto della privacy allora anche noi giocatori, seppur personaggi pubblici, abbiamo diritto alla nostra indipendentemente dai risultati o dall'andamento della stagione. L'importanza del sostegno dei tifosi per una squadra in questo caso non c'entra. C'entrano il rispetto per le regole, per le autorità e non in ultimo per gli esseri umani. Passare per il cattivo di turno non è mai un problema - ha concluso il capitano azzurro -. Lo sarebbe invece passare per quello che si alza e allontana una persona senza motivo".


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