Il patto Italia-Turchia, Euro 2032 in società

Ogni Paese ospiterà lo stesso numero di gare: la vera partita politica sarà sulla finalissima.  Gravina: "Il calcio per condividere emozioni"
Il patto Italia-Turchia, Euro 2032 in società© ANSA
Giorgio Coluccia
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Un grande compromesso per non rischiare di rimanere a bocca asciutta ma anche un accordo senza precedenti: Italia e Turchia erano le uniche candidate a ospitare Euro 2032 ma al momento del dunque hanno scelto di non sfidarsi, il torneo lo organizzeranno insieme. Nessuno perde, nessuno vince pienamente, ma solo uno dei due Paesi ospiterà la finalissima. L’ufficialità dell’intesa è arrivata ieri, ma le fitte consultazioni sono nate un mese e mezzo fa in occasione della finale di Champions a Istanbul tra City e Inter, alla quale era presente anche il presidente federale Gravina. Adesso la scelta definitiva dovrà essere presa a Nyon: la Uefa dovrà anche decidere sull’edizione 2028 con la proposta congiunta di Regno Unito e Irlanda (cinque federazioni), la prima dopo la doppietta ravvicinata tra 2008 e 2012, quando rispettivamente fecero gli onori di casa Austria-Svizzera e Polonia-Ucraina.

Non più così lontane

Nel caso di Italia e Turchia sarebbe una prima volta per due realtà non confinanti e così distanti tra loro, in grado di abbracciare il continente su vasta scala tra usi, costumi e tradizioni piuttosto diverse. Alla base dell’accordo, come spiega la Figc, c’è una «suddivisione su base paritaria sia per la selezione delle sedi ospitanti (tra quelle già candidate) sia per la definizione delle partite del torneo». In sostanza una spartizione autonoma ed equilibrata delle sfide della fase a gironi e di quelle a eliminazione diretta, con la necessità irreversibile di prendere poi una scelta su dove disputare la finale. «Questa svolta storica punta a valorizzare il calcio continentale - ha commentato Gravina - Il progetto esalta i valori di amicizia e cooperazione, coinvolgendo due mondi contraddistinti da profonde radici storiche. Il calcio vuole essere un ponte ideale per la condivisione delle emozioni sportive».

Tempo prezioso

Guardando alla situazione attuale, il compromesso viene incontro su diversi ostacoli che l’Italia aveva già trovato lungo il cammino della candidatura autonoma. Anzitutto la Turchia rappresentava un a rivale temibilissim a , forte anche dal punto di vista politico, con Erdogan pronto a mettere sul tavolo un miliardo di euro per gli investimenti coinvolgendo sponsor di primissimo piano. Inoltre il nostro Paese, che nell’ultimo dossier di aprile contava su dieci città (Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari), resta in ritardo sulla questione stadi . Due esempi su tutti rendono l’idea: Cagliari, dove il progetto è stato presentato però non ancora finanziato, e Firenze, dove i lavori di riqualificazione del Franchi hanno perso il finanziamento del Pnrr. In questo modo l’Italia evita tagli dolorosi e guadagna almeno due anni in più di tempo per mettersi al passo, scongiurando di farsi trovare impreparata a ottobre 2024, al momento della presentazione dei progetti esecutivi. Avere più margine a livello temporale è vitale, considerato anche che il comitato interministeriale per rendere più veloci le procedure si è riunito soltanto lunedì scorso, nonostante fosse stato istituito ormai da alcuni mesi. Anche con un Europeo in comproprietà in Italia si stimano almeno 100 .000 nuovi posti di lavoro nei prossimi 9 anni, oltre a un impatto di circa 3-4 miliardi in termini di Pil come evidenziato da uno studio commissionato a PWC . Per una scelta definitiva sulle città che ospiterebbero Euro 2032 c’è ancora tempo, anche perché non è da escludere un format più ampio rispetto alle attuali 24 squadre. «Da parte del Governo c’è attenzione rispetto a questa possibilità che ci consegna una parte importante dell’Europeo», ha commentato il mininistro Abodi.


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