Gravina: "Riforma? Se vogliono ballare sul Titanic, tolgo la musica"

Le parole del presidente della Figc al termine del consiglio federale: "Vediamo chi davvero vuole cambiare il calcio. Arbitri? I nostri sono i migliori, gli errori sono diminuiti"
Gravina: "Riforma? Se vogliono ballare sul Titanic, tolgo la musica"© ANSA
Giorgio Marota
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"La riforma? Io non vivo di consensi. Purtroppo manca la visione in termini prospettici. C’è un senso di paura e di sfiducia nel togliere l’intesa da parte delle componenti perché si teme di perdere un certo numero di squadre professionistiche. Ma non è questo il tema". Al termine del consiglio federale odierno, il presidente della Figc Gabriele Gravina è tornato a parlare della riforma del calcio. Per l'11 marzo è stata convocata un'assemblea straordinaria in cui potrebbe essere tolto il diritto di veto alle componenti (la cosiddetta "intesa", garantita dallo statuto federale), per far tornare ogni progetto di rivoluzione del sistema alla maggioranza del consiglio e rimuovere i possibili blocchi delle componenti.

L'ultimatum sulle riforme

"A febbraio presenterò un piano e poi voglio sapere nomi e cognomi di chi approva un piano di salvaguardia del calcio e chi, invece, ha semplicemente fatto enunciazioni di principio nel volere delle riforme, ma non ha intenzione di realizzarle" ha aggiunto il presidente, dopo aver lodato i passi in avanti commerciali della federazione resi espliciti dall'approvazione del budget 2024, che chiude con un risultato di esercizio di 0,32 milioni, con margine operativo lordo di 20 milioni. "A quel punto non sarò più destinatario di accuse di staticità – ha aggiunto, riferendosi sempre alle riforme – Ci sto mettendo la faccia. La mia è una missione, un servizio. E se non viene inteso perché c’è voglia di ballare sul Titanic, io tolgo la musica".

Il caos arbitri

Gravina ha anche parlato del caos di questi giorni attorno al mondo arbitrale: "Su 206 partite di Serie A ci sono stati 1076 check da Var e di questi 91 errori. Su 91, 82 sono stati corretti e 9 no. Se non ci fosse stato il Var avremmo avuto un margine di errore dell’8,49%, e invece è allo 0,84%, ulteriormente sceso rispetto allo 0,89% di qualche anno fa. Non a caso, Var, Avar e arbitri sono utilizzati al 15% in ambito internazionale rispetto a all’11% della Premier. E se abbiamo un coordinatore Fifa italiano, Uefa italiano e anche Concacaf italiano, non capisco perché ancora si fa fatica a comprendere la qualità dei nostri arbitri".


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