Italia, Gattuso in pole. Suggestione Mourinho: complicata, ma non da escludere 

Gravina alla ricerca del nuovo commissario tecnico dopo l'addio a Spalletti e il rifiuto di Ranieri: i dettagli
Fabrizio Patania
5 min

ROMA - Ringhio a un passo dall’Italia. Contatti avviatissimi e l’incontro in serata con Buffon. Gattuso, campione del mondo in Germania nel 2006, resta largamente favorito per la successione di Spalletti. Carisma, personalità, senso di appartenenza e l’impulso richiesto dell’attaccamento alla maglia azzurra. Gravina non dovrebbe aver partecipato al vertice notturno, ma potrebbe vedere l’ex tecnico di Milan e Napoli, appena svincolato dall’Hajduk Spalato, nelle prossime ore, forse tra oggi e domani se in via Allegri dovessero accelerare verso la fumata bianca. Il motivo è semplice: il presidente federale riflette, si guarda intorno, ha bisogno di riservatezza, teme altre bruciature dopo l’esonero di Spalletti e il no di Ranieri. L’Italia è precipitata in una crisi spaventosa, non può sbagliare niente. Così è stato delegato il capodelegazione per avviare i colloqui con il tecnico di Corigliano Calabro, 73 presenze in azzurro. Gattuso ha esposto la sua idea di calcio, ha dato disponibilità, sarebbe pronto entrare pieno di entusiasmo. I dirigenti federali sono convinti che abbia l’empatia necessaria e riesca a coinvolgere i giocatori: non direbbero no o scapperebbero da Coverciano come tante volte è accaduto negli ultimi anni.

La squadra di Gattuso

Gravina ieri ha preso tempo. Strategia, riflessioni. "Stiamo studiando. Al di là dei nomi, vogliamo capire se c’è un nuovo progetto. Abbiamo alcuni giorni a disposizione e vogliamo usarli tutti". Vuole dare forza alla nuova investitura, circondata da qualche diffidenza, attraverso la storia azzurra. Ecco come è nata l’idea, ancora in fase embrionale, di allargare lo staff di cui oggi farebbe parte solo Gigi Riccio, lo storico vice, e dipingerlo di azzurro. In questa direzione vanno lette le consultazioni avviate da Buffon nelle ultime 48 ore. Un Ringhio Team in cui convogliare altri campioni del mondo 2006 o alfieri della Nazionale. Cannavaro, De Rossi e Gilardino, già primi allenatori, sarebbero alternativi a Gattuso. Barzagli, accostato al Milan di Allegri, era stato inserito due anni fa nello staff “abortito” di Mancini. Del Piero, posto che abbia voglia di scendere in campo, ha appena preso il patentino a Coverciano. Da dirigente sarebbe troppo ingombrante. È uno dei numeri 10 come Totti e Baggio convocati da Spalletti prima dell’Europeo in Germania per trasmettere stimoli agli azzurri. Bonucci lavora con l’Under 20 di Corradi. Potrebbero esserci altri nomi, tutti giusti o sbagliati. Un comitato di crisi per l’Italia, da salvare e portare al Mondiale 2026, allestito intorno al ct Gattuso. Gravina vuole capire se è un’idea percorribile. Sino alla trasferta di Oslo non immaginava di esonerare Spalletti. Lo hanno spinto verso il cambio gli eventi, la scarsa serenità dello spogliatoio, l’esigenza di scuotere un gruppo ancora troppo lontano dal Mondiale. "Provo un sentimento di grande amarezza. Il nostro mondo vive anche di sentimenti e io devo essere sincero con Luciano, con lui ho uno splendido rapporto e si è rafforzato in questi giorni. È stato vittima e destinatario di attacchi".

La pista Mourinho

Le coincidenze non sono state favorevoli. Allegri ha preso la strada del Milan e Ancelotti ha sposato il Brasile prima che l’Italia fallisse l’approccio alle qualificazioni. Resta José Mourinho, in scadenza 2026 con il Fenerbahce. Per ora una suggestione dai tempi lunghi e dalla gestazione di un accordo complesso. Servirebbe un pool di sponsor per alzare la posta dell’ingaggio. Ci sono altre considerazioni. Gravina da tempo immagina una rivisitazione del Club Italia. Due anni fa il progetto di affidare la direzione di Under 21 e Under 20 al commissario tecnico, in un riordino dei quadri federali, fallì per le dimissioni di Roberto Mancini. Gravina non sembra intenzionato a percorrere il sentiero di un suo clamoroso ritorno, anche che se è libero e dal punto di vista tecnico sarebbe la soluzione più affidabile e garantita. Lo strappo dell’estate 2023 continua a pesare e Gattuso è sul soglio di Coverciano. 


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