La prima di Gattuso: la vita in diretta© LAPRESSE

La prima di Gattuso: la vita in diretta

Leggi il commento del direttore del Corriere dello Sport Stadio
Ivan Zazzaroni
2 min

Quasi un'ora di diretta su Raidue come neppure la Meloni o in passato Mario Draghi: la giornata e il palinsesto vuoti si prestavano. Gattuso se l'è cavata benone, toni bassi, la giusta misura nelle risposte, un filo di emozione, l'evidente orgoglio, rivelazioni minime (sulle 35 telefonate fatte, Chiesa incluso, Acerbi escluso) e una battuta sul nuovo sé stesso che adesso punta sul gioco, non solo sulla grinta, e non darebbe mai una maglia al vecchio sé stesso produttore di disordine tattico.

Nella prima uscita di Rino da commissario tecnico c'era e c'è il progetto di sopravvivenza della Federcalcio by Gravina e derivati: un'importanza relativa alle parole, moltissima all'obiettivo unico, la qualificazione ai Mondiali.

Non siamo messi bene, anche se Rino ha provato a restituirci un po' di fiducia parlando di cinque, sei giocatori buoni, tra i primi dieci al mondo nei rispettivi ruoli.

Cosa gli avrà detto Lippi al telefono? Da oggi sei ct. Ergo, sono ca... tuoi?

Gattuso a parte, c'è la realtà. La serie A dice che è colpa della pirateria se non crescono i talenti italiani. Lo fa anche per non ricordare che l'acquisto di stranieri favorisce plusvalenze, procure e pennellate di vernice sulle parti basse del nostro calcio. Per fortuna c'è ancora qualche calciatore che si ribella alle tirannie della Maison Blanche.

 

 


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