Pelligra, Grella, Bresciano, la Coppa Italia: così rinasce il Catania

Il grande lavoro della società etnea, il trionfo nella finale del trofeo tricolore, l'entusiasmo di una tifoseria eccezionale, l'umiltà di Zeoli, la strada aperta verso i playoff: il calcio riscopre una sua piazza storica
Xavier Jacobelli
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La festa di Catania per la conquista della Coppa Italia di Serie C è stata all'altezza del congenito entusiasmo di una tifoseria che non ha mai lasciato sola la propria squadra, nella buona come nella cattiva sorte. E si capisce perché, intervistato da La Sicilia, il presidente Rosario Pelligra abbia tratto ulteriori motivazioni per proseguire lungo la strada del rilancio del club etneo ai massimi livelli.

Coppa Italia al Catania, la gioia del presidente Pelligra

“Sono arrivato in Sicilia lunedì sera. Quando l’aereo stava atterrando, guardando dall’alto la città, ho pensato che avremmo vinto. Avevo fiducia nelle motivazioni dei giocatori. Forse oggi i ragazzi si rendono conto del potenziale che possono esprimere in maniera più evidente e concreta. Questa squadra è come un fiore che sta sbocciando. Se la squadra ha corso come non mai è frutto di allenamento, coesione, progressi. Quando la mattina mi alzo e comincio la mia giornata, penso a vincere, devo dare il meglio possibile per il mio ruolo. Non accetto il pensiero di arrivare secondo. Lavoro 24 ore no stop per vincere, voglio compiere passi in avanti. A Catania deve restare una società solida che si rafforzi sempre di più per portare al successo il calcio. Playout da evitare? Serve l’aiuto della città. È essenziale che tutte le persone di Catania, tifosi e non, diano una spinta alla squadra. Lottando per evitare i pericoli e preparare i playoff”. Imprenditore australiano le cui origini sono italiane (il nonno emigrò dalla siciliana Solarino), Pelligra è il presidente del Pelligra Group Pty Ltd, colosso australiano, leader mondiale nel settore dell’edilizia e dell’urbanistica. Nel giugno 2022, gettando le basi della ricostruzione societaria dopo il fallimento del dicembre 2021, Pelligra parlò chiaro: "Sono qui nel nome di mio nonno, dei miei genitori e di tutti i siciliani che hanno voglia di calcio. Ho il Catania nel sangue. Le radici della mia famiglia sono qui. Voglio il club per questo e perché siamo consapevoli delle potenzialità del club della nostra città di origine. Questo progetto non è solo per noi del Pelligra Group, ma è anche per la mia gente. Vogliamo un club per la gente di Catania e per le sue generazioni future. Chi ne sarà coinvolto, lo farà non soltanto per interesse personale, ma anche per la gente. Da uomo d'affari, devo badare al profitto, ma la priorità, la nostra missione sarà garantire al club un futuro sostenibile".

Catania, strada aperta verso i playoff

Sono trascorsi meno di due anni. Pelligra oggi può ben dire: "La Serie A? Se non ci arriveremo entro due o tre anni, tenteremo nella stagione successiva. Il nostro scopo è quello, quando c’è una montagna da scalare non si può arrivare in cima dopo cinque minuti. Dobbiamo restare in piedi e completare il tragitto. Non mi fermerò, non innescherò mai la marcia indietro. Sento il grandissimo affetto della città, l’onestà della gente, l’ambizione dei tifosi. Ci stiamo facendo conoscere nel mondo per il lavoro, per i progressi che possiamo compiere. Mi rende orgoglioso il fatto che da qualsiasi parte del mondo mi chiedano come va a Catania. Sono convinto, una volta di più, che la scelta sia stata quella giusta, ma c’è ancora tanto da fare". Pelligra è partito dalla Serie D, ha riportato il Catania in C, ha vinto la Coppa Italia il che qualifica la squadra come testa di serie del primo turno dei playoff e, adesso, la squadra ha quattro partite per evitare pericoli di playout.

Grella e Bresciano, a Catania due 'australiani d'Italia'

Pelligra ha voluto ai vertici dirigenziali due australiani d'Italia che il calcio tricolore conoscono bene: Vincenzo Grella (ex Empoli, Parma e Torino) vicepresidente e amministratore delegato; Mark Bresciano (ex Empoli, Parma, Palermo e Lazio) consigliere d'amministrazione. Dopo il trionfo in Coppa Italia, nelle sue dichiarazioni a La Sicilia,il presidente ha dedicato parole significative nei confronti di Grella: "Da ventuno mesi ha sacrificato vita personale e tempo libero. So tutto della vita della società e della squadra, voglio che staff e giocatori rispettino la maglia. Lotteremo gara dopo gara. Mi fido di Grella, se non ci fosse stato lui sarebbero servite dieci persone, spero che la gente di Catania capisca e apprezzi il suo impegno. Sono fortunato di averlo a Catania”. La tifoseria etnea merita questa grande soddisfazione, scaturita dal lavoro della società, dalla capacità della squadra di reagire ai momenti negativi, dall'umiltà dell'allenatore Michele Zeoli che, sollevando il trofeo, ha voluto sottolineare al Corriere dello Sport: "Questa è la Coppa di tutti. Per arrivare dove siamo arrivati abbiamo coperto un lungo percorso che ha visto protagonista Tabbiani con il suo staff, poi il gruppo di lavoro con Lucarelli, del quale ho fatto parte anch'io. Adesso, è vero, c'è Zeoli, ma ci sono stati anche i millecinquecento di Rimini e i ventimila della semifinale in casa". Non fermarti, Catania. Riprenditi tutto ciò che meriti.


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