Se Collovati e Tardelli dicono che Maradona aveva ragione sulla Fifa

Nei giorni che ricordano il secondo anniversario della scomparsa di Diego, i due campioni del mondo gli hanno reso un tributo particolarmente significativo e assolutamente vero. "Noi non abbiamo capito la sua battaglia contro la Fifa, questo mondiale ne è la conferma". Tutto vero.
Se Collovati e Tardelli dicono che Maradona aveva ragione sulla Fifa
Xavier Jacobelli
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Le celebrazioni in onore di Maradona, nel secondo anniversario della sua scomparsa, hanno dimostrato quanto Diego sia più vivo che mai nei cuori di tutti coloro che lo ameranno per sempre. A Napoli come a Buenos Aires come a Doha come ai quattro angoli del globo. E particolarmente veri e significativi sono stati i tributi di due campioni del mondo, Fulvio Collovati e Marco Tardelli.

Ha detto Fulvio: "Io ho giocato contro Maradona, era il Dio del Calcio e va detto. Dobbiamo suddividere il personaggio dal calciatore. Diego era Diego, unico nello spogliatoio, unico in campo. Era a favore dei diritti dei suoi compagni e della gente, dei più poveri. Non abbiamo capito la sua battaglia contro la FIFA. Diego aveva capito tutto, che la FIFA puntava più agli interessi che al bene del calcio. Questo Mondiale ne è la conferma. Un Mondiale è sempre un Mondiale, però col senno di poi, Diego aveva capito tutto. E forse, il calcio di oggi non era più il suo e ha voluto lasciarci, perché non si rispecchiava più come Dio di uno sport che non sembrava più suo”.

Ha scritto Marco: "Tanti anni fa, il grande Diego Armando Maradona provò a ribellarsi. Aveva capito come si muoveva la Fifa e cercò di combatterla, ma fu subito soffocato con un imbroglio facendogli così pagare questo suo tentativo di rivolta. Noi non gli credemmo, dicemmo tutti che esagerava e che lo faceva per interessi personali. Caro Diego, ti chiedo umilmente scusa, per non averti appoggiato in questa tua battaglia, avevi visto quello che noi non riuscivamo ancora a vedere, bloccati da un deficit di coraggio che a te invece non è mai mancato“.

Anche se omaggio postumo alla straordinario coraggio di Diego, le parole dei due campioni del mondo assumono un significato rilevante nei giorni del Mondiale qatarino che rimarcano il fallimento mediatico dell'organizzazione di Infantino, da Tardelli definito "indifendibile e ipocrita". Così come è totalmente condivisibile l'appello che Marco ha lanciato ai giocatori perché si ribellino. "Sono loro i veri protagonisti, sono loro che possono cambiare tutto, sono loro che ci mettono la faccia, il corpo, la capacità. Cosa accadrebbe se i grandi decidessero di non giocare, se decidessero di alzare la voce? Rispettare i diritti umani è più importante che vincere un campionato del mondo o di aggiungere record alla propria carriera. Parole sante. E se Diego fosse qui, non ci sono dubbi che sarebbe lui a guidare la rivolta.


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