La maledizione del portiere che condanna la Croazia

Una strana, sfortunata coincidenza accomuna Barthez, Stekelenburg e Romero - tutti e tre perdenti nelle ultime finali dei mondiali - a Subasic...
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Vladimiro Cotugno

ROMA - In principio fu Fabien Barthez, costretto a piegarsi a Berlino davanti ai rigori perfetti calciati dagli azzurri, nella nostra notte magica del 2006; poi toccò a Stekelenburg inchinarsi davanti a Iniesta, infine Romero, costretto a raccogliere in fondo alla rete la palla scagliata da Goetze per far vincere la Germania. Tutti e tre sconfitti nella finale mondiale, tutti e tre accomunati da una coincidenza che in maniera sinistra possiede anche Subasic e che il portiere croato non è riuscito a sconfiggere, insieme alla Francia: il Monaco.

VEDI MONTECARLO E POI... - Eh già, è la maglia del Principato che in un modo o nell'altro è collegata a una delle sconfitte più dolorose che può subire un calciatore nella sua carriera: Barthez l'aveva indossata anni prima, Stekelenburg ci arriverà qualche tempo dopo la finale del 2010, Romero veniva proprio da Montecarlo dove era stato prestato dalla Samp, Subasic infine è addirittura l'attuale portiere titolare del club. «Io conosco Monaco di Tibete, Bayern Monaco, Gran Prix di Monaco...», sorrideva Mourinho quando era allenatore dell'Inter, tutta la Croazia sperava che a questa famosa lista non si dovesse aggiungere anche la maledizione di Monaco. Speranza vana.

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