Già decisa la Seleçao dei riposati

Già decisa la Seleçao dei riposati© EPA
Alberto Polverosi
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Tutte le grandi hanno perso e tutte alla stessa maniera. Con la qualificazione già in tasca hanno lasciato a riposo i titolari alla terza partita infischiandosene delle figuracce di fronte ad avversari di livello inferiore. La Francia con la Tunisia, la Spagna con il Giappone e il Portogallo con la Corea del Sud, mentre l’Argentina si era tolta subito il pensiero perdendo al debutto con l’Arabia. Per non andare controcorrente, anche il Brasile ha lasciato i tre punti al Camerun. Del resto, se negli otto gironi di qualificazione nessuna nazionale ha chiuso a punteggio pieno una ragione c’è per forza. Quattro anni fa, in Russia, finirono con 9 punti il proprio girone Croazia, Belgio e Uruguay.

Ora però dovremo vedere gli effetti benefici del riposo indotto di tanti titolari. La Francia, con tre gol alla Polonia, ha dato subito ragione alle scelte di Deschamps. Ma la rotazione di Tite era stata ancora più profonda di quella del suo collega francese, aveva lasciato fuori una squadra intera: Alisson, Danilo, Thiago Silva, Marquinhos, Alex Sandro, Casemiro, Paquetà, Raphinha, Neymar (che aveva saltato anche la seconda per infortunio), Vinicius e Richarlison. Contro il Camerun ha perso il Brasile B, che in campo aveva comunque dei grandi calciatori, da Militao (colpevole sul gol di Aboubakar) a Fred, da Rodrygo a Gabriel Jesus. Oggi, agli ottavi, incontra la Corea che contro il Portogallo non poteva in nessun modo risparmiarsi.

Da una parte i “riposati”, dall’altra i “sempre in campo”. Può davvero rischiare il Brasile con i coreani? Se capita, se succede che la Corea elimini la Seleçao, a Rio e dintorni la prenderanno come un nuovo Maracanazo. Nel calcio è tutto possibile, ma questo sfiorerebbe l’impossibile, soprattutto se, come ha annunciato lo stesso Tite recupererà Neymar, oltre a Danilo. Quando in campo va il Brasile vero, il calcio diventa quasi matematico: cinque giocatori che si occupano della fase difensiva (i quattro della linea arretrata più Casemiro, che pure qualche gol riesce a farlo...) e cinque della fase offensiva (Richarlison, più i tre dietro di lui, più Paquetà). Alla prima gara del girone, contro la Serbia, gli attacchi sugli esterni di Danilo e Alex Sandro si sono contati sulle dita di una mano, tutt’al più Danilo, quando la palla era fra i piedi brasiliani, avanzava accentrandosi per dare un sostegno a Casemiro nella costruzione della prima parte d’azione. Il calcio di questa squadra ancora oggi è legato all’estro, alla fantasia, all’acrobazia e lo sarà per sempre.

Se anche in questo Mondiale pieno di sorprese resta un minimo di logica la Seleçao va incontro a una semifinale sudamericana, Brasile-Argentina. Poteva essere una finale e non lo è stata per colpa della Seleccion che, arrivando inaspettatamente seconda nel proprio girone, ha fatto in modo da fissare il duello solo in semifinale. Certo, prima ci sono l’Olanda dalla parte dell’Argentina e la Croazia (se batte il Giappone) oltre alla Corea dalla parte del Brasile. Ecco, forse stiamo correndo troppo pensando a cosa è successo finora in Qatar. Nel Mondiale russo, il Brasile venne eliminato ai quarti dal Belgio e l’Argentina ancora prima, agli ottavi dalla Francia, quindi conviene aspettare.


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