Argentina, Dybala resta a guardare: “E’ il vice Messi"

Con Messi in campo Paulo fatica a trovare spazio. Ma potrebbe essere lui la novità sabato   nella sfida con il Messico diventata di colpo una finale
Argentina, Dybala resta a guardare: “E’ il vice Messi"© EPA
Roberto Maida
4 min

INVIATO A DOHA - Centodiciannove minuti a guardare lo scempio, compreso il maxi recupero. Una lunga e brutta partita vissuta in panchina senza poter aiutare l’Argentina. Povero Paolino: così bravo e così decorativo, dietro a quel broncio naturale che solo con Mourinho negli ultimi tempi si è trasformato in vera Joya.

Delusione

Si era portato tutta la tribù a Doha, dopo aver capito che l’infortunio era passato e la paura di non recuperare evaporata. Avrebbe immaginato che Scaloni lo coinvolgesse contro l’Arabia Saudita quando c’era da recuperare il risultato e tutte le soluzioni tentate dai compagni non erano efficaci. Un cambio in più c’era, si poteva fare, ma il ct ha preferito non togliere Di Maria e Lautaro, che sbattevano costantemente contro l’organizzazione saudita. Un’insistenza inspiegabile. 

Risorsa

Dybala non era contento, ovviamente. Prima di tutto per il suo popolo, che aveva seguito in massa la squadra a Lusail ed è uscito dallo stadio con il brivido dell’umiliazione. E poi perché era sicuro di poter essere un supporto prezioso, nel momento del bisogno. Chissà se Scaloni, dopo una sconfitta così rumorosa, ricorrerà a lui nelle prossime partite. Qualcosa di certo deve cambiare l’Argentina, se vuole rientrare in corsa per la Coppa del Mondo. Dopo un periodo di allenamenti continui, senza particolari problemi alla muscolatura, Dybala può essere una novità interessante sabato sera contro il Messico. La sua ultima partita da titolare con l’Argentina risale ormai a più di un anno f a , 12 novembre 2021 a Montevideo con l’Uruguay, ma solo perché nei mesi successivi spesso i malanni l’hanno perseguitato. Pensate che la sua ultima presenza, entrando dalla panchina, è datata 5 giugno: 5-0 nell’amichevole con l’Estonia. In pratica Dybala, da quando gioca nella Roma, non ha mai erogato i suoi servizi alla nazionale perché sempre tormentato da guai fisici.

Entusiasmo

Proprio i tifosi romanisti ieri, tra social e radio locali, si domandavano la ragione della freddezza di Scaloni. Vista dal loro punto di vista, ma anche dai tifosi della Juventus che hanno conosciuto il meglio di Paulo, lo stupore è comprensibile. Ma occorre ricordare che Dybala in Argentina è considerato la riserva di Messi. Al quale, per evidenti ragioni, un allenatore non rinuncia mai. Anche al Mondiale del 2018, Paulo giocò soltanto 22 minuti contro la Croazia, nel girone. Poi più niente. Per noi italiani è un campione di primo livello, uno di quelli che devono giocare se stanno bene, tra i suoi connazionali la percezione è storicamente diversa. «Gli vogliamo molto bene - ha spiegato Scaloni - nel gruppo Paulo è ben visto perché è una persona spettacolare. Credo abbia fatto una scelta intelligente andando a Roma: lì lo trattano come un idolo, il cambio è stato positivo».

Carica

Quando lo aveva salutato, dopo la partita con il Torino che ha chiuso la prima parte del campionato della Roma, Mourinho gli aveva augurato di tornare felice, grazie al Mondiale vinto. Magari senza farsi di nuovo male. «Per noi questa è una grande occasione - ha detto Dybala prima di imbarcarsi per il Qatar - , ho lavorato tanto per esserci e spero di divertirmi fino alla fine. Penso che tanti italiani, visto che la vostra nazionale non si è qualificata, tiferanno per noi». 
Dybala in questo momento pensa solo all’Argentina, comprensibilmente, e conta di avere un po’ di spazio in squadra. Ma una volta che le luci del Qatar si saranno spente, tornerà a Roma con l’obiettivo di non fermarsi più: con lui e Wijnaldum la rincorsa a un posto in Champions League è ancora possibile. Sarebbe anzi auspicabile. 


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