INVIATO A DOHA - Può essere l’ultima recita ma non datelo per scontato. La finale per il terzo posto per la Croazia contiene un dubbio emozionante: Luka Modric giocherà ancora con la sua nazionale? Sul tema il ct Dalic è stato evasivo: «Spero che continui a giocare con noi ma ovviamente la decisione sarà soltanto sua». Oggi intanto dovrebbe partire titolare, consolidando un primato: nessun calciatore di movimento è mai riuscito a partecipare a 7 partite di un Mondiale dopo aver compiuto 37 anni.
Continuerà
Per scrutare il futuro di Modric abbiamo chiesto lumi a Dario Simic, ex colonna della squadra e amico personale di Modric, che ha un’idea diversa e al pensiero sorride: «Calma, conoscendolo io sono sicuro che non si fermerà a Doha. Lui ha detto che non giocherà più al Mondiale ma c’è anche un Europeo da affrontare. Vedrete che continuerà». Simic, impegnato in Qatar per il torneo tra le leggende Fifa, è stato tra i protagonisti del terzo posto a Francia ‘98: «Nessuno avrebbe immaginato che potessimo ripetere la finale di quattro anni fa. Questa squadra è meno forte di quella di Russia 2018. Eppure, anche se non ha giocato sempre bene, ha saputo raggiungere le semifinali grazie a un grande cuore. Da croato sono contento del nostro Mondiale».
L'attenzione
È contento anche Dalic, ovviamente. «Ci siamo arresi soltanto a un fuoriclasse come Messi» ha spiegato nei giorni scorsi. Ieri invece, presentando la finalina contro il Marocco, ha assicurato di voler onorare la partita alla quale molti giocatori avrebbero rinunciato volentieri: dopo la semifinale con l’Argentina, erano tutti così delusi da non avere tanta voglia di infilare subito gli scarpini per preparare l’evento di consolazione. «Essere terzi o quarti fa molta differenza - osserva Dalic - la medaglia di bronzo pesa, anche se dopo la finale del 2018 non avrebbe lo stesso impatto emotivo di quella precedente. Giocherò con gli uomini che si sentiranno pronti e motivati al cento per cento, rispettando il Marocco che è stata la principale sorpresa del Mondiale». Le due squadre si sono affrontate nella fase a gironi, chiudendo sullo 0-0. La Croazia in quel contesto ha stabilito il record negativo di cinque tiri tentati. Mai era stata così innocua in un match di Coppa del Mondo. Ma oggi sarà una partita diversa, come riconosce Mateo Kovacic: «Sarà ancora più difficile perché loro hanno acquisito consapevolezza e autostima con il passare dei giorni. Il Marocco mi ricorda la Croazia che stupì tutti in Russia nel 2018».
La carica
Una motivazione speciale può ispirare l’ex interista Ivan Perisic, che ha segnato 6 gol ai Mondiali spalmati su tre edizioni diverse. Se riuscirà ad arrivare a 7 diventerà il miglior marcatore di sempre nel torneo per la Croazia, staccando un grande centravanti chiamato Davor Suker. Per un giocatore che di mestiere fa l’ala e nel secondo tempo contro l’Argentina si è adeguato persino al ruolo di terzino, sarebbe un traguardo gratificante.