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Dall’Audace Molfetta alla semifinale di un Mondiale con l’Italia, mentre le big già gli strizzano l’occhio. Gabriele Guarino, il difensore dell’Empoli che piace a Maurizio Sarri per la sua capacità di essere marcatore ma anche primo regista della squadra, sa bene che la partita di stanotte contro la Corea del Sud (ore 23, diretta Rai2) può spalancare le porte del grande sogno. Quella contro gli asiatici è la terza semifinale iridata consecutiva per gli azzurrini dell’Under 20 (nel 2017 e nel 2019 le altre due, è la dimostrazione dei progressi fatti dal Club Italia), ma fin qui il terzo posto ha rappresentato un limite invalicabile. I ragazzi di Carmine Nunziata vogliono scavalcarlo per vedere cosa c’è oltre.
Guarino, vi giocate la storia. Che effetto fa?
«Bello, questa pressione addosso ci piace tantissimo».
Guarino, vi giocate la storia. Che effetto fa?
«Bello, questa pressione addosso ci piace tantissimo».
Non la subite?
«No, siamo felici di essere qui, ci sentiamo dei privilegiati. La squadra è concentrata e ha un unico obiettivo: tornare a casa con la coppa».
La miglior partita fin qui?
«Contro l’Inghilterra agli ottavi. Aver creato più occasioni di loro, che l’anno scorso ci hanno eliminati dall’Europeo U19, è stato un bel segnale. So che l’Italia non vince a livello giovanile dal 2004 e ora vogliamo interrompere la maledizione».
Che avversario è la Corea del Sud?
«È una squadra forte e tatticamente molto organizzata. Difendono bene, saranno aggressivi, ci lasceranno pochi spazi. Davanti sono rapidi, è la classica squadra che dà l’anima».
Per molti Ghilardi-Guarino è la miglior coppia difensiva del torneo. Come nasce l’ intesa?
«Sinceramente non la so spiegare, a noi basta uno sguardo per capire cosa vuole l’altro. Prima del Mondiale avevamo giocato solo due gare insieme, nel Torneo 8 Nazioni».
Cosa vi chiede tatticamente Nunziata?
«Ci vuole sempre aggressivi. Ultimamente io ho impostato di più perché iniziamo la manovra da sinistra. Ma siamo entrambi bravi tecnicamente e fisicamente. Ci piace stare addosso all’attacante».
Il più difficile da marcare?
«Il brasiliano Marcos Leonardo. Mi ha fatto penare».
Lui ha fatto più di 40 gol nel Santos, lei si sente pronto per la prima squadra dell’Empoli?
«Quest’anno mi è mancato solo l’esordio. Però mi sono sempre allenato coi grandi e mi sento uno di loro. Ho imparato tanto da attaccanti come Caputo, Destro, Satriano e Piccoli. L’Empoli è una famiglia e con quella maglia posso ancora crescere molto».
Sarri la stima molto, è vero che la Lazio la segue?
«So che mi stima, ho sentito questi rumors, ed è un grande onore per me. Adesso però penso solo alla Nazionale Under 20».