Primavera, Bologna-Empoli 0-1. Torino-Fiorentina 2-1

Una grande prima frazione basta e avanza ai ragazzi di Buscè. I granata di Scurto al terzo posto in attesa del posticipo
Primavera, Bologna-Empoli 0-1. Torino-Fiorentina 2-1© Getty Images
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ROMA  - Quattro gare senza vittorie posson bastare: l’Empoli sbanca il “Niccolò Galli” facendosi bastare la stoccata poco prima della mezzora di gioco di Renzi, che suggella una prima parte di gara davvero a marce ingranate nella quale il Bologna ha faticato enormemente a reggere l’urto. Solo nella ripresa i rossoblù di Vigiani hanno provato a cambiare marcia, ma trovando pochi spunti in area avversaria e in generale faticando a mettere in difficoltà l’attento Filippis. Per i felsinei terzo stop su 6 gare interne stagionali, mentre l’Empoli si conferma squadra da trasferta con 10 punti sui 17 in classifica conquistati proprio nelle gare esterne. Terza vittoria consecutiva per iò Torino di Giuseppe Scurto che sale solitario al terzo posto in attesa del posticipo di lunedì tra Verona-Frosinone. Decidono due rigori e nel finale la Fiorentina esterna tutta la sua rabbia Al Toro l’incornata riesce bene: nella sfida d’alta classifica con la Fiorentina, dal vago sapore play-off, i granata riescono a prevalere di misura al termine di 90’ vibranti e a tratti anche spigolosi. Gineitis apre le danze dopo un quarto d’ora su rigore, con Krastev lesto a rispondere subito al vantaggio dei ragazzi di Scurto. Un altro rigore in chiusura di primo tempo, trasformato da Caccavo, rispedisce avanti i granata. Vani gli assalti ospiti nella ripresa, condizionata anche dal rosso rifilato a Kayode dopo uno “scambio di vedute” con Caccavo, graziato però dal direttore di gara.

Bologna-Empoli 0-1

Il Bologna non vuol perdere l’abbrivio favorevole delle ultime giornate (9 punti nelle recenti 4 gare disputate), ma l’Empoli ha molto da chiedere alla sfida, reduce da una striscia di 4 gare senza vittorie con 3 punti all’attivo e il ko. col Sassuolo a rovinare la media. Forse anche per questo la parte dagli azzurri è lodevole per efficacia e intensità. La prima vera palla gol dell’incontro cade all’11’ con una sventola da fuori di Ignacchiti che esalta i riflessi di Bagnoli. Un minuto dopo è Renzi ad avere la palla buona per passare, ma la sua conclusione si perde alta di un soffio. Altri 60 secondi e Seck, dal limite, tenta la fortuna con un diagonale rasoterra sul quale Bagnolini fa buona guardia. Al 16’ un bel traversone di Barsi trova Seck puntuale alla deviazione aerea, con la palla che sfila però a lato di un soffio. La netta supremazia territoriale empolese viene ricompensata al 28’ quando Ignacchiti serve Renzi al limite, bravo a indovinare il diagonale perfetto con la palla che s’insacca sul palo lontano alle spalle dell’incolpevole Bagnolini. Il Bologna si desta solo al 41’ con un colpo di testa di Mazia, facile preda di Filippis. A tempo scaduto una ripartenza di Rosetti per poco non coglie di sorpresa la retroguardia empolese, brava però a rifugiarsi in corner. Nella ripresa la pressione dei felsinei si mostra ancora piuttosto flebile: Pyythia al 9’ non arriva su un traversone di Urbansky, con Filippis che fa sua la sfera, poi ci prova Rosa e ancora Pyythia, entrambi dalla distanza, ma entrambi senza sortire effetto. Benché l’Empoli fatichi a uscire dal guscio, la partita rimane saldamente in mano all’undici di Buscè, che pure mette mano alla panchina per alleviare qualche sofferenza di troppo. Filippis è sempre attento sui tentativi di Urbanski al 26’ e Anatriello (di testa) al 29’, poi al 31’ è provvidenziale in uscita su Raimondo, favorito da un rimpallo. Al 39’ si rifà vivo l’Empoli con un colpo di testa di Dragoner che termina appena alto. Gli assalti finali dei bolognesi risultano spuntati: fa festa Buscè, che va alla sosta con un pieno di fiducia.

Torino-Fiorentina 2-1

Due squadre in salute, reduci entrambe da due vittorie consecutive, strizzano l’occhio alla zona play-off: il Torino di Giuseppe Scurto un filotto da tre vittorie l’ha visto solo nelle prime tre gare di campionato, la Viola di Alberto Aquilani in trasferta sin qui s’è ben disimpegnata (8 punti in 6 gare), ma cerca un acuto importante. A Vercelli la Viola si presenta con Distefano falso nueve e la mossa sulle prime pare pagare dividendi, con i padroni di casa costretti a trovare un modo per arginare la verve del giovane attaccante, ma al 14’ un improvvido fallo di Kayode ai danni di Jurgens consegna al Torino il rigore per scappare sull’1-0, prontamente trasformato da Gineitis. La reazione della Fiorentina è immediata e frutta dopo soli 2’ la ritrovata parità: punizione di Favasuli, stacco aereo di Krastev e palla alle spalle di Passador. La partita è equilibrata e spezzettata, senza particolari occasioni degne di nota. Al 38’ un bell’invito di Nardi per Berti non viene recapitato solo per la tempestiva uscita di Passador. Al 43’ però il Torino, un po’ a sorpresa, trova il nuovo vantaggio: nel tentativo di anticipare Caccavo, Krastev si appoggia lievemente sulle spalle dell’attaccante granata e tanto basta per indurre Lovison di Padova ad assegnare il secondo rigore di giornata a favore dell’undici di Scurto, trasformato dallo stesso Caccavo. La gara diventa nervosa e nella ripresa gli animi tendono a surriscaldarsi in fretta. Distefano in avvio ha un bello spunto ma Anton rimedia all’ultimo, poi ci prova in diagonale al 19’ ma Passador riesce a respingere e a evitare il tap in di Berti da due passi, smanacciando via la sfera. Al 25’ è Capasso ad esaltare i riflessi del portiere di casa, che si salva in corner. Al 27’ altro episodio chiave: dopo un intervento di Kayode ai danni di Caccavo, non ravvisato dal direttore di gara, il giocatore del Toro si rialza reagendo con un calcetto ai danni del giocatore avversario, che per tutta risposta accenna una reazione. L’arbitro vede solo quest’ultima parte ed espelle il giocatore della Fiorentina, “graziando” il torinista (entrambi peraltro erano già ammoniti). In 10 la Viola perde efficacia nella metà campo avversaria e nel finale Martinelli deve dire di no a Weidmann, andato a un passo dal 3-1. Al triplice fischio animi caldi e nervi tesi, ma la festa è tutta granata.


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