Primavera, Napoli: pari in extremis. Lecce-Milan 1-0. Ok Cagliari e Inter

Gioielli firma l'1-1 degli azzurri con la Sampdoria. I rossoblù vincono a Cesena, i nerazzurri superano l'Udinese
Primavera, Napoli: pari in extremis. Lecce-Milan 1-0. Ok Cagliari e Inter© FOTO MOSCA
15 min

ROMA - Un colpo di testa di Gioielli in pieno recupero consente al Napoli Primavera di evitare il ko. contro la Sampdoria, che s’era illusa in avvio di ripresa grazie alla stoccata di Bianchi. In 10 nei minuti finali, la Doria ha fiutato l’impresa, raggiunta sul più bello. Lecce batte Milan 1-0: i salentini offrono una prova sopra le aspettative e regolano di misura la pratica Milan, con Abate che cade per la quarta volta in stagione in trasferta. Decide il gol di Berisha su punizione, con deviazione che inganna Torriani. Prima vittoria interna stagionale per l'Inter che trova il gol vittoria a 11’ dalla fine grazie a Esposito, ringraziando poi Botis che si esalta su Pafundi a tempo scaduto. L’Udinese resta incollata a fondo classifica assieme al Cesena. Terza vittoria consecutiva per il Cagliari di Filippi che passa al “Rognoni” grazie a un gol di Cavuoti nell’ultimo scampolo di partita. Ancora una volta il Cesena produce tanto ma raccoglie poco: sesto ko. di fila per i romagnoli. 

Lecce-Milan 1-0

Il Lecce di Federico Coppitelli ritrova la vittoria dopo tre ko. di fila al cospetto di un Milan che ha fatto davvero troppo poco per cercare di portar via qualcosa dal Salento. Dopo una prima frazione tutta a tinte giallorosse, ma senza reti all’attivo, la gara si sblocca in avvio di ripresa su una punizione calciata da Berisha, con la deviazione della barriera a mettere fuori causa Torriani, appena entrato in campo. Il Milan in 10 (espulso Nava) non riesce a reagire, anche se i pugliesi hanno avuto solo il demerito di non chiudere i conti prima del triplice fischio. Grazie alla vittoria il Lecce sorpassa proprio il Milan, issandosi nella parte sinistra della classifica. La striscia nera fatta di un solo punto nelle ultime 5 giornate è la cartolina “sgradita” con la quale il Lecce si presenta alla sfida col Milan, rinfrancato dal successo sull’Atalanta che gli ha permesso di interrompere una mini serie negativa di due ko. Ma a San Pietro in Lama a fare la voce grossa sono sempre e comunque i padroni di casa, con Coppitelli che si affida al solito 4-3-3 offrendo da subito un buon calcio. La prima palla gol all’11’ la produce Munoz, che mette un bel pallone al centro sul quale Burnete arriva appena in ritardo, travolgendo Nava (inevitabile il fischio arbitrale). Vulturar al 17’ ha un’altra chance per passare, ma la sua conclusione non trova la porta. Stesso copione 3’ più tardi ma dalla parte opposta quando Alesi si libera per concludere, ma mancando lo specchio. L’occasione migliore per passare cade al 37’ quando Saloma si fa 40 metri palla al piede e poi cerca l’angolo lontano, spedendo la sfera a lato di un soffio. Al 39’ un bello schema su palla inattiva porta Samek a concludere dal limite, con la palla appena fuori dalla porta. Sempre Samek allo scadere riceve da Munoz e lascia partire una sventola sulla quale Nava deve metterci una toppa, rifugiandosi in angolo. Nella ripresa il Milan non fa in tempo a rientrare che già si ritrova gravato di un uomo in meno: Pluvio offre un retropassaggio cortissimo a Nava che deve stendere Burnete, altrimenti lanciato a rete, beccandosi il rosso diretto. Abate inserisce Torriani al posto di uno spento Lazetic, ma sulla punizione che ne consegue Berisha trova una deviazione amica e il neo entrato non può evitare di raccogliere la palla nel sacco. I rossoneri recriminano al 23’ per un dubbio intervento in area ai danni di Sia, poi però sulla ripartenza il Lecce sfiora il bis con Corftizen. Torriani alla mezzora è super sulla conclusione di Dorgu, poi al 48’ Berisha tenta il colpo gobbo dalla distanza, mancando la porta di un soffio. Poco male: fa festa Coppitelli, che brinda alla sosta con un pieno di fiducia.

Cesena-Cagliari 0-1

Cavuoti si sveglia appena in tempo per regalare a Michele Filippi il terzo hurrà di fila. Un successo sofferto ma prezioso quello ottenuto dal Cagliari nel cuore della Romagna, buono perché consente agli isolani di avvicinare sensibilmente la zona play-off e garantirsi una sosta serena e senza pensieri. Quelli che invece annidano la mente di un Cesena che ancora una volta si ritrova a dover masticare amaro, al netto però di un’altra prova che avrebbe meritato miglior sorte. Per Giovanni Ceccarelli e i suoi ragazzi è il terzo stop casalingo di fila di misura. Il Cesena ha voglia di mettersi alle spalle il periodo nero che ha contrassegnato l’ultima parte di stagione, fatto di 5 ko. consecutivi. Il Cagliari vuol continuare la sua risalita e confermare il trend esterno tutto sommato positivo, sin qui fatto di 8 punti in 6 gare giocate lontano dalla Sardegna. La botta con la quale Masala prova ad aprire le danze dopo 3’ è abbondantemente alta, la conclusione di Vinciguerra al 7’ è a sua volta fuori misura, ma almeno un po’ più pericolosa. Lo stesso Vinciguerra al 17’ innesca Masala che avrebbe una prateria davanti a se, se solo non vanificasse la ripartenza sbagliando il controllo. Il Cesena ha un sussulto con Lepri al 24’ (conclusione potente ma appena fuori misura), il Cagliari torna subito minaccioso 2’ dopo con Cavuoti che pesca Vinciguerra in area, ma il suo tiro trova Pollini reattivo nella risposta. Alla mezzora lavoro anche per Iliev: prima Bernardi tenta la botta da fuori di pura potenza, poi Ghinelli tenta la parabola a giro costringendo il portiere isolano ad alzare sopra la traversa. Gli ospiti si mantengono guardinghi e provano a gestire le operazioni ma in avvio di ripresa rischiano grosso quando Gessaroli col tacco chiama ancora una volta Iliev all’intervento riparatore. Carboni prova a ridestare i suoi mettendo dentro un pallone invitante sul quale gli avanti rossoblù arrivano in ritardo, quindi Griger di testa e Konate con una girata nel cuore dell’area creano scompiglio dalle parti di Pollini, che pure non deve mai intervenire. Clamorosa è invece la palla gol che Vinciguerra si divora al 20’, con Elefante bravo a chiudere appena in tempo (ma l’attaccante ospite temporeggia troppo). Il Cesena ha due nuove opportunità con Spatari e Lepri (Iliev sempre attento), poi al 32’ Zallu pesca dalla fascia il traversone perfetto e lo stacco aereo di Cavuoti fa secco Pollini. Lo stesso Cavuoti nel finale prova due volte a sorprendere il portiere di casa, ma senza esito. Il forcing finale del Cesena è confusionario e non produce alcun risultato: il Cagliari fa la voce grossa e mette nuovamente nel mirino la zona play-off.

Napoli-Sampdoria 1-1

Fa una fatica pazzesca il Napoli di Frustalupi per evitare il terzo ko. interno stagionale: senza l’inzuccata di Gioielli, peraltro con la complicità di Tantalocchi, i partenopei avrebbero ceduto a una Samp sparagnina ma decisamente sul pezzo, che ha pagato a caro prezzo l’inferiorità numerica nell’ultimo campolo di gara andando incontro a un destino beffardo. Si allunga a 10 gare la striscia senza vittorie dei blucerchiati, tornati a Genova con una valigia piena di rimpianti. C’è voglia di allontanare i bassifondi della classifica nella sfida tra un Napoli in cerca di continuità, reduce però dalla battuta d’arresto di Verona, e una Samp che non vince da 9 giornate, ma che in trasferta ha raccolto 3 punti in 5 giornate. La partenza dei blucerchiati è decisamente migliore: Boffelli deve compiere un mezzo miracolo su Bianchi dopo soli 6’, e il monito per Frustalupi e i suoi ragazzi arriva forte e chiaro. Anche perché Leonardi al 9’ ci prova dal limite e stavolta il portiere azzurro non può nulla, ma per sua fortuna vede sfilare la palla sul fondo. Ancora Leonardi al 19’ trova il modo per calciare diretto in porta, con la palla che va a sbattere sulla traversa (il Napoli intanto protestava per un fallo non fischiato durante l’azione, ma rischiando grosso). La partita diventa nervosa, il ritmo stenta a decollare ma al 34’ Hysaj si divora una colossale palla gol servito da una pregevole sponda di Rossi su una punizione calciata da Iaccarino (palla alle stelle da due passi). In chiusura di frazione altre due grosse chance per i padroni di casa, entrambe con Spavone, che prima riceve da Lamine ma viene contrato in corner e poi chiama Tantalocchi alla risposta sempre in calcio d’angolo. In apertura di ripresa, al 9’, si rifà viva la Samp con Leonardi che sfrutta un’indecisione di Hysaj ma da buona posizione manca la porta. È comunque il preludio al gol che arriva al 12’ quando Bianchi è bravo a seguire a rimorchio una bella azione, con Leonardi che calcia addosso a Boffelli, il quale non può nulla sul successivo tap in del giocatore doriano. Il Napoli reagisce subito con un colpo di testa di Rossi, fuori di poco, il quale avrà un’altra palla invitante al 32’, ma la sua conclusione verrà respinta da Tantalocchi. In mezzo un’altra opportunità non sfruttata da Leonardi e pure le proteste dei campani per un intervento in area blucerchiata ai danni di Hysaj non sanzionato dal direttore di gara. Marchisano al 38’ manca la porta di un niente sull’invito di Giannini, ma un minuto dopo Chilafi lascia la Samp in 10 e l’assalto finale del Napoli trova ricompensa al 48’, con Gioielli che di testa gira a rete colpendo il palo prima di vedere carambolare la sfera addosso al portiere ospite. Gioielli al 50’ avrebbe persino la palla del sorpasso, ma stavolta la sua incornata viene bloccata da Tantalocchi. Finisce 1-1, e quasi nessuno sembra davvero contento.

Inter-Udinese 2-1

Il quarto risultato utile consecutivo consente all’Inter di allontanare le ultime posizioni: il 2-1 sull’Udinese matura al termine di una gara ricca di occasioni e di emozioni, con Guassend che dopo 3’ confeziona un clamoroso autogol e Semedo che all’11’ riporta i friulani in parità, divorandosi poi il gol del sorpasso a tu per tu con Botis. Nella ripresa l’Inter colleziona due pali con Di Pentima e Iliev, poi trova il gol partita con Esposito e nel finale resiste agli assalti dei bianconeri, che sciupano due colossali opportunità per il 2-2 con Basha e Cucetta. L’Inter di Chivu vuole andare alla sosta con un altro risultato positivo (sarebbe il quarto), magari provando anche a sfatare il tabù della prima vittoria interna. L’Udinese del baby talento Pafundi, convocato da Mancini nella nazionale A, ha l’occasione di staccare il Cesena e abbandonare l’ultimo posto, anche se in trasferta la media sin qui non è stata delle migliori (3 punti con un gol fatto e 8 subiti in 5 giornate). E anche l’avvio della gara di Sesto San Giovanni è da dimenticare: dopo 3’ Zuberek innesca Pelamatti sulla sinistra e sul traversone di quest’ultimo è decisivo l’intervento goffo di Guessand, che devia la sfera alle spalle del proprio portiere per il più classico degli autogol. Tutto facile per l’Inter, che pure si complica dannatamente la vita all’11’ quando sul cross di Buta nessuno va a chiudere su Semedo, che di testa da due passi trafigge Botis ristabilendo la parità. I nerazzurri vanno in bambola e al 14’ ancora Semedo si ritrova a tu per tu con Botis, peccando però di ingordigia: anziché calciare basso e angolato l’attaccante friulano opta per un effimero pallonetto, facile preda del portiere di casa, che ringrazia. Da quel momento in poi fino all’intervallo sono solo schermaglie: l’Inter tiene palla ma non affonda, l’Udinese prova a giocare in contropiede, ma Pafundi non s’accende e Botis non deve compiere altri interventi. Il portiere greco deve rimettersi al lavoro però in avvio di ripresa, ancora su Semedo, invitato a nozze da Asante ma finito a calciare in posizione assai defilata. Al 4’ si accende anche Pafundi, che chiama Botis all’intervento in due tempi. Al 14’ un po’ a sorpresa torna a farsi minacciosa l’Inter, con Di Pentima che sugli sviluppi di un calcio d’angolo trova la deviazione sottomisura, ma il palo gli nega la gioia del gol. Lo stesso legno che al 21’ rispedisce al mittente Iliev, che fa tutto alla perfezione ma non riesce a superare Di Bartolo, salvato appunto dal palo. I nerazzurri però col passare dei minuti guadagnano campo e al 34’ trovano il vantaggio grazie a una meravigliosa imbucata di Iliev per Esposito, che dribbla Di Bartolo in uscita e deposita in fondo al sacco. Il finale è pirotecnico: Kamate e Pelamatti mancano il 3-1 sull’invito di Esposito, poi al 43’ Basha approfitta di un liscio di Fontanarosa ma da distanza ravvicinata manca la porta, tra l’incredulità dei compagni. Al 47’ ci prova ancora Pafundi, ma Botis è strepitoso nella risposta, mentre al 49’ Cucetta lo grazia alzando la mira dopo una corta respinta della difesa. Vince l’Inter, col brivido ma anche con merito.


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