© ANSAROMA - Riparte la stagione allo Stadio Olimpico. E riparte con le barriere nelle curve. Il questore D’Angelo lo aveva annunciato in primavera in occasione di un convegno alla Sapienza, l’allora prefetto della Capitale Gabrielli, con la nomina da capo della Polizia in tasca, sospirava con un velo di soddisfazione pensando di non dovere avere più a che fare, di lì a poco, con questa storia che a Roma è nata e si è sviluppata con una spiccata personalizzazione sulla sua figura. La sensazione ad un certo punto era stata quella che con il nuovo prefetto, la partenopea Paola Basilone, si potesse riesaminare la questione, provare a rivederla. Era soprattutto un auspicio delle società: la Roma, con il direttore generale Mauro Baldissoni, questa situazione la ha sempre rispettata pubblicamente (non si poteva non farlo, a fronte di un provvedimento preso dall’autorità di pubblica sicurezza) ma osteggiata nelle sedi opportune portando le sue motivazioni e quelle del club. Invece, in un caldo pomeriggio d’agosto, con la città ormai semivuota e rilassata nelle tradizionali vacanze a cavallo di Ferragosto, arriva un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (quei signori non si fermano mai), celebrato come prassi in Prefettura, che conferma linee e misure. E ne aggiunge: sia sul piano del controllo all’ingresso che in quello di una migliore fruibilità dell’area stadio.