Lazio-Roma, il derby come non lo avete mai vissuto

Viaggio nella domenica della stracittadina, tra referendum e degrado
Lazio-Roma, il derby come non lo avete mai vissuto
Cristiano Sala
12 min

ROMAVoluta da papa Urbano VIII, Porta Portese fu costruita nel 1644 dall’architetto Marcantonio De Rossi”. Per chi è cresciuto a Quark e Piero Angela, poter cominciare a raccontare un derby facendo la voce impostata e parlando di storia è il massimo della vita. Ma l’architetto Marcantonio, con il suo cognome, ci riporta subito al motivo per cui siamo qui: partire alla scoperta de #ilmioderby. La scelta del punto di partenza non è casuale. Un po’ perché è vicino casa di chi vi scrive, un po’ perché da quell’affollato miscuglio di persone che comprano e vendono, cantando e urlando parole incomprensibili, si possono ascoltare gli echi dello stadio di calcio. O almeno di quello che era, qui dalle parti di Roma. Perché quella Porta Portese che cantava Claudio Baglioni non c’è più e perché #ilmioderby è solo quello dei ricordi.

Un caffè al bar per ricaricare le pile (quelle dello smartphone appena comprato sembrano reggere) ti fa registrare le prime discussioni ai tavolini del bar: “Co’ tutto quello che s’è detto vedrai che non ce va’ nessuno”; “Ma alla fine è troppo importante, secondo me ce vanno tutti”. Non allo stadio ma ai seggi elettorali. I primi romani che incontriamo parlano di Referendum e non di pallone.

Subito dopo il Ponte Testaccio, si entra nel quartiere dei romanisti. Un feudo. In tutti i sensi, anche quelli temporali. Perché l’aria è medioevale attorno al Campo Testaccio abbandonato. Una giungla di erbacce, una pioggia di tagli di pennarello di qualche graffitaro fallito, un velo oscuro sul primo stadio della Roma. Mentre sei lì a cercare di capire che fine hanno fatto le 2 mila firme raccolte dai residenti per bonificare la zona, ecco il whatsapp di Stefano: “Sei a Testaccio? Vai a vedere cosa hanno fatto al Club della Roma”.

A pochi metri da Piazza Santa Maria Liberatrice, nella vecchia sede del club dei tifosi, qualcuno ha imbrattato le serrande del locale. Insulti e svastiche. Due signori sono lì fuori, forse stanno aspettando un secchio di vernice per cancellare questa vergogna. No, tra poco aprirà l’agenzia di scommesse e hanno un sistema multiplo -vincente- da giocare.

Da Piazza dell’Emporio arrivare a Trastevere è poco più di un attimo. Ponte Sublicio è Falkor, il turista è Atreiu. La storia infinita di Roma ci apre il quartiere popolare più antico della città. Qui è nata la Lazialità, qui c’è la casa di Bruno Giordano. La tentazione di citofonare per convocare l’ex attaccante è tanta ma, sulle targhette, è un ingorgo di Bed and Breakfast.

Il secondo test sui "trend topic" a Piazza Santa Maria in Trastevere fallisce miseramente. Sono tutti turisti stranieri. “#NoThankYou” ripetono ogni 30 secondi ai venditori ambulanti. #IlMioDerby è paralizzato come gli occhi di un orsacchiotto in soffitta.

Qualche tempo fa una nota casa motociclistica scelse le strade di Roma per testare dei nuovi ammortizzatori. Forse anche i produttori di scarpe dovranno pensare lo stesso. Raggiungere Campo de’ Fiori pensando di camminare sui marciapiedi è un’impresa. Servirebbero le scarpe di Mazinga per non cadere vittime dell’alleanza tra radici di pino e lastroni di marmo.

Salutato Giordano Bruno (nessun grado di parentela con l’ex attaccante trasteverino della Lazio) arriviamo a Piazza Navona. I cacciatori di clienti dei ristoranti, quelli che acchiappano i turisti per rifilargli piatti di rigatoni incollati a prezzi esorbitanti, si scoprono improvvisamente timidi e non vogliono rivelarci i loro segreti per provare a “buttare” dentro la gente allo stadio. Intanto, di Lazio e Roma, nessuna traccia.

Lo smartphone nuovo di zecca beve più del cronista Forrest Gump: dovevano scriverlo quelli dell’applicazione conta-passi che serviva una prolunga per farla girare. Raggiungere il prossimo obiettivo è più complicato del previsto. Non per la fila di persone a caccia di una foto al Pantheon, ma per la puzza di piscio tra via Agonale e Piazza delle Cinque Lune. Qui, ogni notte, ubriachi e incontinenti -ci dicono- omaggiano nel peggiore dei modi l’imperatore Vespasiano. Lui, l’inventore della tassa sui bagni pubblici.

Il ricordo del cattivo odore ci impedisce di provare il gelato sotto la prima sede della Roma, a via degli Uffici del Vicario. Ci lasciamo Parlamento e Senato alle spalle (fisicamente parlando, il silenzio elettorale è sacro) per dirigerci -par condicionatamente- verso Piazza della Libertà, dove nel 1900 nacque la Lazio.

Perché non farlo scendendo le scale di Lungotevere, costeggiando il fiume? Bella idea, peccato che per trovare la rampa libera ci perdiamo centinaia di metri di Tevere: in due piazzole, all’imbocco della scala, due senzatetto occupano totalmente il “letto” che manco tua moglie sul matrimoniale. Ingressi bloccati, si scende dal lato opposto. Salutiamo maratoneti e ciclisti che corrono verso Ponte Milvio, salutiamo pure un tizio che viene contromano con lo scooterone sulla ciclabile (ma come ha fatto a portare il motorino qua sotto?) e accompagnati da Bruno (è il terzo oggi che incrociamo, lui è uno splendido cane corso) risaliamo fino alla targa in onore dei fondatori della Polisportiva Lazio.

Bruno ci lascia andare all’Olimpico -i cani preferiscono il frisbee, si sa- e noi acceleriamo il passo. La batteria dice 10%, non c’è tempo da perdere. L’obiettivo è arrivare alla “Palla” (luogo storico di appuntamento per i tifosi) e lasciare che lo spettacolo cominci. Dopo Piazza Mazzini, incredibile ma vero, qualcuno dice “Lotito”. Dopo tanti chilometri, è la prima volta che sentiamo parlare di derby. Avanti allora, vuol dire che siamo vicini alla meta. Ecco i primi vigili urbani, laggiù, e dopo tre blindati dei carabinieri. Sì, ci siamo e questo 1% non ci spaventa. Ad aspettarci davanti al vecchio Ostello della Gioventù c’è la ragazza che regala le copie del Corriere dello Sport: “Scusa, posso farti una foto?”. “Ma vedi de…“. “No, è per il #ilmioderby e abbiamo pochissima batteria”. “Va bene allora. Che faccio, sorrido?”.


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