Lo spogliatoio rincollato

Lo spogliatoio rincollato© ANSA
Ivan Zazzaroni
3 min

Spalletti e Marotta, ma era proprio necessario ’sto casino? Lo spogliatoio diviso, rotto, contro, la fascia da schiaffi... Nessuna risposta è accettabile, se non quella del campo. «Ci sono tutti!» ha urlato Pardo su Dazn contando i compagni di squadra di Icardi unitisi nell’abbraccio dopo la trasformazione del rigore del 2-0. Mancava Handanovic, il capitano eletto in seconda battuta, assenza giustificata dal fatto che è un tipo freddo, e inoltre non disponeva di un motorino per l’immediato rientro in porta. C’era anche Perisic, una carezza distratta, lo sguardo verso la panchina o verso un vuoto tutto suo. Vuoto che ha tuttavia riempito quando proprio Icardi gli ha servito l’assist per il 3-0 e allora l’abbraccio è stato un filo più energico.

C’erano tutti o quasi e c’era, c’è soprattutto l’Inter, più salda al terzo posto dopo aver allungato sul Milan - che ha appena perso Donnarumma e Paquetà - e tenuto a distanza la Lazio.

Icardi tornato di nuovo dentro l’Inter dopo quasi due mesi mi ha fatto una strana impressione e non per colpa degli scarpini arancioni che esibiva: per mezz’ora mi è sembrato un corpo estraneo, qualcosa di aggiunto all’ultimo momento, la cravatta gialla sull’abito blu (vedi solo Galliani). Il gol l’ha restituito alla vita.

Maurito non è Messi, né Cristiano: ma è 16 gol in 29 partite e credo che siano sufficienti per renderlo imprescindibile.

Anche la difesa della Roma è sembrata estranea a qualcosa, a sé stessa, certamente messa in difficoltà da una squadra allungata e affidata alle giocate dei singoli: in questa fase Ranieri si deve accontentare poiché guida un gruppo in evidente crisi di identità tecnico-tattica. I punti di distanza dall’obiettivo stagionale sono quattro, non pochi soprattutto se si tiene conto della fragilità dell’impianto.

Invisibile il Napoli a Empoli, dove la squadra di Andreazzoli ha lottato con una determinazione impressionante: più che un turnover, quello di Ancelotti è stato un turnout: mai visti Koulibaly, Milik e Fabian così fuori dalla partita.

PS. Devo delle scuse a Kean: ieri in un sommario abbiamo scritto esattamente quello che era successo ma quando intervengono i buu razzisti anche un aggettivo come “provocatorio” non può essere tollerato.

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