Messaggio Urbano et orbi

Messaggio Urbano et orbi© ANSA
Ivan Zazzaroni
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«Non penso che vogliano favorire il Milan, ma se guardi la partita contro la Lazio qualche domanda te la fai». Non l’ha detto Claudio Lotito, né Igli Tare che sabato sera ci era andato giù duro («la nostra una morte annunciata!») ma il presidente di calcio col più alto indice di reputazione (analisi di Reputation Science), superiore a quelli di Agnelli, De Laurentiis, Zhang junior.
L’ha detto infatti - fonte Ansa - Urbano Cairo, 62 anni a maggio, editore di Gazzetta, Corriere della Sera, La7, presidente di Cairo Communication e del Torino che sempre a suo dire col Cagliari è stato vittima di «un arbitraggio molto squilibrato».
Indifferente agli interessi diffusionali, ai rapporti personali e come sempre consapevole degli effetti che avrebbero prodotto le sue parole, con una leggebriciorezza pesantissima e responsabile Cairo si è aggiunto alla grande famiglia dei sospettosi residenti in particolare nel Lazio - non gli possiamo concedere l’attenuante della delusione del tifoso poiché il presidente di calcio col più alto indice di reputazione non può che essere sempre presente a se stesso.
A sei giornate dalla fine, con lo scudetto assegnato da agosto e la corsa agli ultimi due posti Champions a tener viva l’attenzione generale, insieme alla lotta salvezza, il fattore arbitrale e il Var hanno assunto un ruolo decisivo (non dimentico che proprio il Milan protestò energicamente per la direzione della partita con la Juve), e in fondo mi dispiace vedere sensibilmente aumentata la quantità di pressioni sugli uomini di Nicchi e Rizzoli.
Sono convinto che già oggi Cairo aggiusterà il tiro. Proprio come ha fatto ieri il Milan con un comunicato, suggerito dai legali della società, che tenta di alleggerire le posizioni di Kessie e Bakayoko, a rischio prova televisiva per la maglia di Acerbi esposta alla curva rossonera; comunicato nel quale spiega che «si è trattato di uno sfottò che fa parte di una partita accesa, non dobbiamo dargli grande importanza». Sbaglio o sono le stesse parole che vengono pronunciate quando si tentano di giustificare i buu razzisti e i cori di razzismo territoriale? Ricordo che il primo a censurare pubblicamente il comportamento dei due giocatori era stato proprio il loro allenatore Gattuso, un principe del buonsenso e della sportività.


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