Non crediamo che Massimiliano Irrati, super arbitro var mondiale, se si fosse trovato ieri al posto di Michael Fabbri, var di Juve-Bologna, avrebbe fatto le (non) scelte del suo collega, susseguitesi durante il match. Ma risulta poco condivisibile la ratio che ha convinto entrambi a non concedere nel finale (3’ di recupero) un calcio di rigore al Bologna per un fallo di mano di De Ligt (che Irrati ha scelto di non rivedere), conseguente a un intervento maldestro dello stesso olandese che cercando di rinviare in scivolata il pallone nella propria area (scelta deliberata, risultato non congruo), ha finito, svirgolandolo, per colpirlo poi con il braccio largo (non quello d’appoggio), impedendo a Palacio alle sue spalle di battere a rete. Proprio De Ligt che può rivendicare un mancato penalty a favore a inizio match. Il risultato è che complessivamente l’arbitraggio è stato viziato da una serie di valutazioni a nostro avviso errate, sia in campo che davanti ai monitor, costate per altro a Sarri un giallo per proteste, dopo l’1-1 del Bologna. In effetti, prima dello splendido gol di Danilo, all’inizio della lunga azione bolognese, c’era stata una spinta di Krejci alle spalle di Cuadrado, che poteva essere letta in modo diverso dall’arbitro.
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