Roma-Lazio, l'analisi tattica della sfida

La squadra di Fonseca raccolta e concede meno tiri di tutti in A. Inzaghi verticalizza meglio ma sa anche sfruttare l’ampiezza
Roma-Lazio, l'analisi tattica della sfida© Bartoletti
Fabrizio Patania
3 min

TORINO - La Roma concede meno tiri a partita (11,1 di media) di qualsiasi altra squadra di Serie A, la Lazio ha il record di gol nell’ultimo quarto d’ora (ben 13) e ne ha segnati addirittura 6 nei minuti di recupero. Quanto i numeri appartengano alla teoria, o almeno non siano da considerare scienza esatta, lo ha dimostrato proprio il derby d’andata, cinque mesi fa: 23 tiri, di cui 4 respinti dal palo, non bastarono ai giocatori di Inzaghi per vincere. Il gol di Luis Alberto servì per rimontare il rigore in apertura di Kolarov, altro dato in controtendenza rispetto agli esiti del campionato, in cui la Lazio ha goduto di ben 13 possibilità dal dischetto. Il motivo è semplice. La squadra di Inzaghi entra in area e arriva a contatto con il portiere avversario come nessuno in Serie A. Il secondo miglior attacco (con 46 gol) dietro all’Atalanta ha prodotto solo una rete da fuori area (Acerbi con un sinistro pazzesco dai 35 metri contro il Torino), tutte le altre sono maturate nei 16 metri. La Roma, invece, è temibile dalla distanza. Possiede buoni tiratori. I giallorossi hanno realizzato ben 7 gol da fuori area, sfruttando i calci piazzati di Kolarov o i colpi di Pellegrini e Under. Meglio ha fatto solo l’Atalanta di Gasperini con 9 reti dalla distanza.

Misure

Conta l’atteggiamento. Inzaghi ha rivisto certe posizioni rispetto all’inizio della stagione in cui privilegiava un pressing alto e furioso, ma non troppo redditizio. La Lazio si stancava, perdeva lucidità e misure. Ora riesce ad alternare pressione e fraseggio, lanci lunghi e gioco corto. Fonseca parla di linea difensiva alta e invece si è assai “italianizzato”, cercando di coprirsi ancora meglio e di più rispetto alle prime giornate, non a caso aveva trovato un argine con Mancini da vanti alla difesa e poi lo ha riportato dietro con Smalling quando è cresciuto Diawara, perso all’Allianz Stadium per un infortunio al menisco. I team studio di Opta sulle due squadre forniscono i dati medi stagionali. Baricentro medio per tutte e due le squadre, non sono “alte” né “basse” (la Roma 51,6 metri e la Lazio 50,8), ma i giallorossi mantengono distanze più corte: squadra raccolta in appena 35,2 metri contro i 36,1 dei biancocelesti. Inzaghi, con il 3-5-2, riesce a sfruttare meglio l’ampiezza attraverso i cambi di gioco per prendere velocità sulle fasce. La Lazio è larga 48,6 metri contro i 46,9 della Roma, chiamata a portare gli esterni off ensivi “dentro” al campo come richiede il 4-2-3-1. Fonseca è “alto” nell’applicazione del fuorigioco (25,8 metri), Inzaghi rischia meno (21,1 metri) e preferisce che i suoi difensori scappino verso Strakosha per proteggere l’area. Bisognerà verifi care la predisposizione della Roma a fare la partita favorendo le ripartenze e l’attacco alla profondità di Immobile e Correa.

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