Dagli hotel sanificati agli ingressi scaglionati: tutte le regole che dovranno seguire le squadre

Giocare senza il virus: ripartenza a tre velocità: prima la Serie A, poi B e C. Ritiro obbligatorio, test per tutti, esami speciali per chi ha contratto la malattia
Dagli hotel sanificati agli ingressi scaglionati: tutte le regole che dovranno seguire le squadre© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
5 min

Si riparte con i ritiri obbligatori, nei centri sportivi o negli hotel, ma soprattutto a velocità diverse, prima la Serie A poi la B e la C. Perché, come ha ribadito Gravina anche ieri, «bisogna portare a termine i campionati in tutti i modi». Il calcio italiano sta pianificando nei minimi dettagli come rialzarsi. Sperando di poterlo fare dal 4 maggio, quando il governo dovrebbe dare il via libera alla ripresa degli allenamenti (occhio al rischio di proroga del lockdown fino al 15). Il primo obiettivo è quello di isolare le squadre da qualsiasi contatto esterno, di tenerle... in una bolla, per permettere ai giocatori, adeguatamente controllati e certamente negativi, di lavorare in un unico gruppo nell'arco di poco tempo. Se tutti saranno... virus free, i corpo a corpo nelle partitelle non saranno un problema. La commissione medico-scientifica federale ieri ha presentato al presidente della Figc Gravina la prima parte del protocollo per la ripresa del calcio, quella relativa agli allenamenti. Mancano ancora da sistemare alcuni aspetti, ma già all'inizio della prossima settimana, integrato con le indicazioni «sulle varie attività di allenamento e sull’organizzazione per l’impiego delle diverse strutture, compresa la sala medica e fisioterapica», il documento sarà girato al governo, in particolare ai ministri Speranza e Spadafora, per essere approvato. Nei giorni successivi inizieranno i lavori della commissione sulla seconda parte del protocollo, quella relativa ai comportamenti da tenere negli stadi (ingressi separati per i “gruppi squadra” e arbitri dal resto delle persone) e negli spostamenti delle formazioni che andranno in trasferta.

Tutti i test necessari per i giocatori

Della commissione medico-scientifica federale, oltre al presidente Paolo Zeppilli, fanno parte Francesco Braconaro, Giuseppe Capua, Carmine Costabile, Walter Della Frera, Andrea Ferretti, Angelo Pizzi, Maria Grazia Rubenni, Vincenzo Salini, Rodolfo Tavana, Carlo Tranquilli e Silvana Giannini, più esperti come Roberto Cauda, Massimo Fantoni, Walter Ricciardi e Francesco Vaia. Le relazioni degli ultimi quattro hanno avuto un peso importante nella definizione del protocollo che avrà diverse “velocità”: per prima partirà la A, poi la B e infine la C. Tutto questo, come ha spiegato Gravina, «per facilitare l’espletamento di tutte le procedure di screening e favorire una migliore organizzazione logistica». Tradotto: fare tutti i test necessari a inizio maggio sarebbe impossibile per la B e la C che avranno almeno due-tre settimane di tempo in più. Nella seconda metà di maggio probabilmente saranno stati validati in tutta Italia i test sierologici rapidi, fondamentali per le categorie inferiori.

Il nodo legato agli alberghi per le trasferte

La base per progettare la ripartenza, dunque, è costituita (come spiegato da un comunicato della Figc) dal «ritiro chiuso almeno per il primo periodo di allenamento (modello preparazione estiva)» e da esami medici da fare a tutto il gruppo squadra «durante uno screening di 72-96 ore prima di iniziare le sedute». Le squadre che hanno le camere nel centro sportivo si “chiuderanno” lì dentro; le altre dovranno affittare un hotel il più vicino possibile. Trovare alberghi liberi (sono chiusi, ora...) e sanificarli non è un problema (ma una spesa sì...): i club hanno già individuato le strutture adatte. E veniamo ai test, che saranno diversi a seconda se si è contratto o no il virus: per tutti «test molecolare rapido (tampone, ndr) e test sierologico (la tipologia che sarà indicata dalle autorità competenti), anamnesi accurata, visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) più esami strumentali e del sangue»; i positivi inoltre dovranno sottoporsi a risonanza magnetica cardiaca e tac al torace, al fegato e ai reni. Di fatto per coloro che non sono stati toccati dal virus ci sarà bisogno di una nuova visita di idoneità sportiva, ma con esami ancora più approfonditi (quello spirometrico dovrà essere completo ovvero con tutti i parametri ventilatori) che ricalcheranno più o meno quelli consigliati dal protocollo della federazione medico-sportiva italiana.

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